800 euro… qualcuno anagraficamente vicino a me direbbe “Un milione e 600 mila delle vecchie lire”…, “Uanm’ ro’ Priatorio” direbbe il personaggio di Così parlò Bellavista…
Eh sì, 800 euro, ma per cosa???
Qualche sera fa, navigando distrattamente sui social, mi imbatto in un oggetto che mi colpisce particolarmente, bello nella forma, nei colori, nei dettagli. E in questo periodo in cui non ci è concesso quasi nulla, figuriamoci lo shopping, provo a cercarlo on line… ma dalla foto non si scorge bene il nome del modello e quindi sono impossibilitata a trovarlo in rete.
Vabbè mi rassegno, faccio lo screenshot e per ora rimane archiviato nelle foto preferite del mio smartphone in attesa di tempi migliori.
I giorni passano e chi ci pensa più all’oggetto del desiderio? Si esce così poco che a parte camicetta stirata, un pantalone comodo, havaianas e capelli sistemati (e neanche più tanto vista la chiusura anche dei parrucchieri nella mia zona) per le infinite video a mezzo busto in zoom, meet, skype, teams… non ho bisogno di altro.
Stasera botta di vita, mi concedo l’unico shopping possibile, la spesa al supermercato. L’intenzione è prepararmi come se dovessi andare ad una festa esclusiva ma nella realtà cambio solo le havaianas con un paio di stivaletti e infilo un pulloverino se non altro perché al supermercato l’aria condizionata è talmente alta che rischio di ammalarmi; e prendersi un raffreddore al giorno d’oggi significa dover starnutire e tossire con il silenziatore, in solitudine e senza destare sospetti.
Mentre passeggio tra le corsie del supermercato (e sì perché ormai al supermercato si passeggia), incrocio Gennaro… Sembra l’inizio del racconto di una storia d’amore nata nel reparto dei surgelati ma mi spiace deludere i lettori filone Harmony, si tratta di tutt’altro… e poi il nome si presta più per una sceneggiata napoletana che per un romanzo rosa.
Gennaro è uno dei miei rivenditori di fiducia ed ecco che l’oggetto del desiderio torna vivido nella mia mente.
Lui non mi vede ma io lo chiamo, devo assolutamente chiedergli notizie sul mio oggetto visto che è uno degli articoli che lui vende da anni. Si gira verso di me, mi riconosce nonostante la mascherina e mi sorride con gli occhi (o almeno credo visto che ormai con il viso mezzo coperto neanche più il piacere di un sorriso old style). Dopo i convenevoli di rito a debita distanza, gli mostro la foto scattata qualche giorno prima.
Il tempo di guardarla che subito riconosce il modello e dice “queste sono davvero belle, sono ormai quasi introvabili, diverse persone me le stanno chiedendo”.
“Fantastico! Gennaro le voglio anche io! Quando riapri il negozio mi avvisi per favore?”
“Certo, ma le prendo solo su ordinazione perché sono di gamma top… Se vuoi ti metto in lista.”
“Gamma top??? Ma quanto potrà mai costare un paio di scarpe sportive che pensavo di usare nelle mie uscite sociali tra supermercato e lavanderia?”
E così torniamo agli 800 euro citati all’inizio di questo articolo…
“Gennaro stai scherzando vero? Ma manco stessi parlando di un paio di décolleté Louboutin tacco 12…”
Saluto Gennaro che ha capito che le scarpe non dovrà ordinarle per me e continuo il giro tra le corsie pensando che sia una follia. Non che io non abbia mai fatto acquisti folli, anzi… Ma quel personaggio famoso proprio quelle scarpe lì doveva indossare che hanno fatto impennare il costo?
Un anno di pandemia che ha stravolto la vita di tutti, si parla tanto di crisi dell’economia, interi settori in difficoltà, ognuno di noi ha dovuto rivedere il proprio stile di vita… e invece Gennaro ha una lunga lista d’attesa per le “mie” scarpe, per scarpe sportive da 800 euro. Vabbè tanto in video manco si vedono le scarpe…
Mentre sono in fila alla cassa, riprendo lo smartphone, do un’ultima occhiata alla foto, guardandole meglio non sono poi così belle… e clicco Cancella. Gennaro sorride dalla fila accanto alla mia.
Carla Amato