Libertà. È una parola che esprime un concetto talmente potente che potrebbe essere raccontato in dieci enciclopedie una dietro l’altra, senza che si debba aggiungere nulla al termine che ho appena scritto in apertura di articolo.
Parto dal concetto di libertà perché è quello che dovrebbe accompagnarci nelle nostre vite. La libertà di scegliere quello che vogliamo diventare, cosa vogliamo essere. Libertà, si interseca con un concetto più etico di sostenibilità, di rapporto con gli altri, di corretta relazione. Libertà è anche indipendenza, ma anche interdipendenza, è soprattutto possibilità di scelta.
Ebbene, in questo periodo forse è proprio questo che abbiamo smarrito: il vero senso di libertà.
Essere liberi di scegliere non vuol dire sopraffare chi sceglie in maniera diversa da noi, non vuol dire prevaricare chi la pensa diversamente. Essere liberi è capacità di relazionarsi con chi cammina al nostro fianco. Essere liberi vuol dire essere capaci di rinunciare a un pizzico del nostro egoismo per garantire a chi ci è vicino o a chi verrà dopo di noi la stessa libertàche ci è stata regalata da chi ci ha preceduto.
Perché parlo di tutto questo? Stiamo vivendo un tempo in cui forse è necessario ripuntualizzare certe cose, ridefinirle. Combattere un nemico comune, subdolo, invisibile come il Covid-19 prevede che la mia scelta di libertà non pregiudichi quella degli altri. Ma in questo tempo si spezzano catene di cui molti di noi non conoscevano nemmeno l’esistenza.
In questo numero di Wall Street Italia parliamo tanto di catena produttiva, quella che i tecnici benpensanti e spesso incapaci di comunicare con gli altri chiamano supply chain. È una catena di produzione: una fabbrica, un prodotto, un container, una nave, un tir, un centro commerciale, uno scaffale, un consumatore. Ebbene, il filo conduttore tra tutti gli elementi di questa catena si sta interrompendo.
Così ciò che poteva sembrare l’elemento di unione, un collegamento che rendeva ciascuno di noi libero di accedere a qualunque prodotto, interrompendosi in alcune delle sue maglie rischia di compromettere quelle libertà che pensavamo ormai scontate e acquisite.
Ma eravamo veramente liberi? O ci illudevamo di esserlo? Credo che tutto quello che sta accadendo potrà portarci verso un modo nuovo di vedere le nostre vite, la nostra dipendenza o indipendenza dagli altri, le nostre vere libertà. L’energia, i beni di prima necessità, il grano. Non abbiate paura se dovessero mancare, sarà per tempi brevi. Dobbiamo imparare invece a essere indipendenti e liberi di pensare di non essere in un film, dove le parti sono già scritte.
Leopoldo Gasbarro