Cashback, vedersi restituire parte del denaro speso quando sia stato utilizzato uno strumento tracciabile. Un invito ai consumatori a usare le carte ma anche App con cellulare. Un invito ai commercianti a far funzionare i Pos e, se non ci sono ancora, a metterli. I canoni stanno diminuendo e sul mercato si trovano dispositivi di pagamento a prezzo contenuto.
La lotta all’eccessivo utilizzo del contante fa un passo avanti dopo tanti anni di convegni “War on cash”. Pur di farla partire entro Natale e Capodanno il Governo ha scelto di dar vita a una fase sperimentale. Anche perchè non tutti i tasselli sono in ordine. Sono previsti tagli delle commissioni per l’utilizzo della carta? Fino a che tetto di spesa i pagamenti sono gratuiti? I grandi circuiti internazionali si saranno adeguati ai tempi rapidi del blitz prenatalizio tricolore? Tutti i passaggi non sono un po’ troppo macchinosi? Perchè si dovrà passare, fornendo i dati, dalla App “Io” della Pubblica Amministrazione? Non c’è il rischio di favorire con dei premi ( lo vedremo fra poco) chi già ha più tempo-denaro-facilità d’uso rispetto a chi ne ha meno? Anche se i numeri sembrano contenuti può essere uno stimolo a spendere più del previsto dalle esigenze di famiglia?
Nel periodo sperimentale di dicembre si potrà avere il 10% su una spesa fino a 1500 euro suddivisa in 10 transazioni ( non saranno valide quelle frazionate nello stesso negozio) e quindi un massimo di 150 euro potranno tornare a febbraio sullo stesso Iban del cliente. Proprio il carattere sperimentale, dove è evidente la voglia di prendere l’onda dello shopping festivo, giustificherà per qualche settimana l’assenza di dettagli importanti. Fino a che cifra le commissioni sono azzerate? Ai 5 euro, ai 25 o a un tetto di spesa superiore?. Le regole saranno fissate centralmente o si spera in un alleggerimento delle commissioni per il dispiegarsi della concorrenza fra operatori?
Quando partirà il cashback “vero” si potrà avere il 10% della spesa massima semestrale di 1500 euro (quindi sempre 150 euro) con almeno 50 transazioni effettuate e quindi importi unitari minori; toccando il tetto annuo massimo di 3000 euro ne tornano 300 senza grandi tempi di attesa. A luglio per le spese del primo semestre, a gennaio per il secondo appena concluso.
La parte più nazionalpopolare del cashback immaginato dal Governo è l’assegnazione di premi. Piaccia o non piaccia l’utilizzo di modalità ludiche (lotteria compresa) aiuta gli italiani maggiorenni ad abbandonare il denaro contante per provare la corsa a spendere e l’opzione fortuna. Si potrebbe dire che il fine (pagamenti più sicuri e certificabili anche a distanza di anni, meno contante in circolazione a rischio rapine, furti e smarrimento, maggiore equità fiscale) giustifica i mezzi.
Nelle intenzioni dell’Esecutivo, i primi 100mila clienti che avranno effettuato il maggior numero di transazioni nel primo semestre saranno premiati con 3mila euro. Giustamente non si premia chi ha speso di più (avrebbe favorito i già ricchi); si rischia però di avvantaggiare chi risiede nei centri medi e medio-grandi rispetto alle aree interne dove spesso non ci sono i Pos perchè mancano negozi, banche, poste e farmacie. Nelle stime, gli italiani coinvolti saranno 10 milioni quindi non tutti. Gli acquisti in e-commerce non sono utilizzabili. Così come le carte aziendali. Il Governo ha stanziato 3 miliardi annui per i rimborsi, conta di recuperarli riducendo il nero che è facilitato dal contante.
Infine la Lotteria degli scontrini che era nell’aria da anni: verranno premiati (a estrazione) clienti e negozianti che hanno utilizzato pagamenti certificabili. La prima supertariffa è ora prevista per il 14 gennaio. La classica Lotteria Italia della Befana avrà già dato i suoi numeri vincenti, la Befana digitale farà il bis otto giorni dopo. Sarà l’unica autorizzata ad arrivare in ritardo nell’affannata corsa del dicembre sperimentale.