Economia

Altro che green, Italia prima al mondo con via Monte Napoleone

Nessuna strada è più costosa. Con 20mila euro di affitto al metro quadro, Milano batte anche la 5th Avenue di New York

Via Monte Napoleone

Monte Napoleone a Milano è la via dello shopping più costosa al mondo. Quando si parla di canoni di affitto neppure la celeberrima 5th Avenue di New York è infatti tanto salata: griffe e maison internazionali devono sborsare 20mila euro al metro quadro per conquistarsi una vetrina che si affacci sul baricentro del “Quadrilatero della moda” milanese.

Monte Napoleone regala poi al nostro Paese un altro primato. Perché è la prima volta che una via europea conquista il trono degli affitti. La vetta del lusso era stata fino allo scorso anno appannaggio della Grande Mela con la sua Upper 5th Avenue gremita ad ogni ora del giorno, ma che si è fermata a poco più di 19.500 euro al metro quadro.

Una somma stratosferica anche se stessimo parlando di acquistare un negozio e non di affittarne solo i muri, ma non abbastanza. Sorpasso sugli Stati Uniti avvenuto quindi, secondo i conti di Cushman & Wakefield, società di consulenza immobiliare di respiro mondiale.

L’ultima edizione della ricerca annuale “Main Streets Across the World” colloca, infatti, al secondo posto l’arteria simbolo di New York, davanti alla londinese New Bond Street, quindi al quarto posto la Tsim Sha Tsui di Hong Kong quarta e infine quinta Parigi con gli Champs-Élysées.

Il record di Milano e questa Top Five degli affitti faranno probabilmente storcere il naso a qualche benpensante radical-chic. Ma dovrebbe invece inorgoglire. Perché lo stratosferico canone di affitto raggiunto da via Monte Napoleone certifica quanto quel fazzoletto di Milano è capace di calamitare su di sè investimenti e interessi da tutto il mondo quando si parla di Alta moda o di design.

Fino a trasformare il quadrilatero della moda in un must, un posto da cui i re del lusso globale non possono permettersi di mancare. Non per piaggeria ma per mero calcolo di opportunità visto che ne patirebbe la loro immagine.

Peraltro via Monte Napoleone non è nuova a stupire visto che solo pochi mesi fa il big del lusso Kering ha messo sul piatto 1,3 miliardi pur di comprare uno dei palazzi simbolo della via. Anche in quel caso fu un record.

Altro che, aggiungiamo noi, inseguire punteggi green e classifiche Esg magari con l’ossessione per le auto elettriche, piantando alberi in ogni dove, lasciando crescere l’erba nelle aiuole o stringendo le strade fino a renderle un imbuto per le auto. Quando si parla di lusso si tratta di consumi, di incasso di Iva, di posti di lavoro e quindi di Pil.

Nonostante le difficili condizioni di mercato e l’ampia affermazione dell’e-commerce, la domanda di spazi commerciali fisici in posizioni privilegiate ed esclusive resta elevata. Alcune strade sono insomma come trofei per i marchi della Moda.

Proprio questa fame di guadagnarsi uno spazio, continua spingere i prezzi del mattone. Secondo la ricerca, i canoni sono infatti lievitati in  oltre la metà delle 138 location monitorate (57%): nello specifico a Milano il balzo è stato dell’11%, che arriva al 30% in due anni, mentre la situazione a New York è rimasta stabile.

Merito, a detta degli esperti, di quel percorso di rilancio dell’immagine di Milano iniziato con l’Expo nel 2015. Il nostro Paese è tuttavia presente nella classifica delle prime dieci anche con Roma: precisamente Via Condotti è terza e Piazza di Spagna decima.

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Non solo, il fenomeno va letto e interpretato in controluce con il tutto esaurito segnato ad ogni Settimana della moda, con i tanti marchi del lusso italiani finiti nel perimetro di colossi come Lvmh o la stessi Kering e ancora con progetti immobiliari iconici, come City Life o il Bosco Verticale, che hanno cambiato l’immagine di una città da sempre capace di guardare al futuro.

Nel secondo Dopoguerra è avvenuto con l’industria e il credito fino a dare vita al Miracolo economico, dopo con la finanza e il terziario avanzato che hanno animato la Milano da bere. Ora è il turno della digitalizzazione e della intelligenza artificiale generativa. Si vedrà il risultato.

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