Auto elettriche: fino ad oggi una scelta fatta soprattutto con in mente l’ambiente a discapito del portafoglio. Fino ad una decina di anni fa il concetto di auto elettrica o anche di ibrida era visto più come un vezzo ambientalista che non come una valida alternativa ad una classica vettura diesel o benzina, considerato dai più solo come una moda che non avrebbe preso piede. Oggi, il mercato dell’auto è sempre più votato ad una mobilità sostenibile e, grazie agli ultimi ritrovati della ricerca, i veicoli a zero emissioni stanno iniziando a recuperare velocemente terreno sulle rivali: per come stanno le cose infatti, stando alle previsioni, entro dieci anni le auto elettriche diverranno più convenienti di quelle a benzina.
La fine della disparità
La contesa tra auto elettriche e a benzina nasce nella seconda metà dell’Ottocento: in questo periodo infatti sia il motore a scoppio che quello elettrico hanno prestazioni simili e la sola differenza è costituita dal tipo di autonomia. Tale parità durò circa un secolo fino a che, a partire dal 1920, con il miglioramento della tecnologia del motore a combustione interna e l’abbattimento del costo della benzina, le auto elettriche non poterono più competere e vennero relegate al ruolo di veicoli “di nicchia”, scomparendo a poco a poco dalla scena.
A partire dagli anni ’90 però, a fronte della crisi petrolifera costante e del cambiamento climatico, la volontà di creare una mobilità sostenibile divenne tale che portò le case produttrici a rivedere l’idea di auto totalmente elettriche che potessero sostituirsi agli inquinanti veicoli a benzina. Dal 2000 in poi, con lo sviluppo di batterie al litio capaci di immagazzinare grandi quantità di energia, il progetto ha cominciato a concretizzarsi e secondo uno studio di BloombergNEF le auto elettriche nel 2027 saranno più economiche delle controparti a combustibili fossili.
Uno sguardo al futuro
Le premesse sembrano puntare tutte nella stessa direzione, verso un futuro in cui la mobilità diverrà principalmente elettrica. Se questa di per sé è già una buona notizia per l’ambiente, per il mercato essa assume tutto un altro aspetto: con la prospettiva di una rivoluzione verde sempre più vicina, non ci vorrà molto prima che questo nuovo scenario porti ad una vera e propria “guerra industriale” per aggiudicarsi la maggior parte delle quote di questo settore. Anche prendendo in considerazione il tempo necessario affinché il cambiamento venga recepito dai consumatori, possiamo stimare che entro una decina di anni le vendite di auto elettriche saranno tali da influenzare l’intera economia globale.
In termini di mercato 10 anni sono un tempo relativamente breve ed è quindi necessario cominciare subito a prepararsi per quello che verrà se non si vuole rischiare di venire tagliati fuori dai giochi. Perfino quelli che adesso sono riconosciuti unanimemente come i colossi del settore automobilistico, avendo fondato i loro imperi sul petrolio e i motori a benzina, rischiano di restare indietro se non riusciranno ad adattarsi. Sicuramente quest’ultimi, al contrario delle potenziali nuove aziende che potrebbero nascere per cavalcare questa rivoluzione, possono già contare su grandi capitali da investire in ricerca e nuovi impianti di produzione, ma questo non gli fornisce garanzie di successo e la loro sopravvivenza dipenderà unicamente da quanto velocemente riusciranno a convertirsi al nuovo standard.
Volendo azzardare un pronostico chi troverà maggior vantaggio da questo passaggio all’elettrico sono quelle aziende di medie dimensioni, già presenti sul mercato, che si sono dimostrate fin da subito capaci di abbracciare le nuove tecnologie sostenibili e di proporre soluzioni valide tramite le ibride. Quello che vedremo sarà uno stravolgimento completo dello status quo e la nascita di molte nuove case produttrici in risposta al cambiamento del mercato.
Umberto Macchi