Il Superbonus di Giuseppe Conte di “Super” ha ottenuto solo la voragine scavata nei conti pubblici, con i suoi 122,6 miliardi di detrazioni fiscali e le connesse frodi ad oggi stimate pari a 15 miliardi.
Il Superbonus era una misura degna di un “marziano”, ha attaccato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in occasione del G7 finanziario in corso a Stresa, rimarcando come il governo abbia dovuto portare a termine l’opera di “disintossicazione” dai veleni del viaggio sul Pianeta Rosso pensato da Giuseppi.
In ogni caso – ha proseguito Giorgetti – gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie sopravvissuti restano decisamente più generosi rispetto a quelli di molti altri Paesi europei. Quei 122,6 miliardi di detrazioni fiscali equivalgono a oltre 6 punti del nostro Pil.
Un tesoretto che se fosse stato possibile impiegare nell’edilizia pubblica, avrebbe permesso di realizzare 1,2 milioni di unità abitative del costo di 100mila euro l’una, denuncia la Cgia di Mestre.
In linea teorica lo Stato avrebbe quindi potuto:
- demolire tutte le 800mila case popolari presenti nel nostro Paese, molte delle quali versano in condizioni fatiscenti, e ricostruirle con classi di efficienza energetica elevate.
- costruire altri 400mila alloggi pubblici.
Naturalmente quella degli artigiani Veneti è una provocazione ma che induce a definire il Superbonus un Robin Hood alla rovescia. Una beffa e uno smacco politico bruciante per i Cinquestelle che hanno ideato l’incentivo mentre si propongono come gli alfieri delle classi meno agiate e reclamano il ritorno del Reddito di cittadinanza.
Anche se i costi dei cantieri si fossero rivelati il doppio di quelli stimati dalla Cgia e quindi gli alloggi realizzabili utilizzando i 122,6 miliardi fossero stati la metà, cioè a 600mila, sarebbe stato comunque un successo.
Il Superbonus ha infatti interessato solo 4,1% degli edifici residenziali presenti in Italia. Non solo, secondo la Banca d’Italia occorrono almeno 40 anni perché i benefici ambientali connessi all’incentivo ripaghino il costo economico per la collettività.
Il tutto senza considerare le frodi che hanno affondato le radici in una giungla burocratico-legislativa fatta di oltre 280 modifiche normative e relativi chiarimenti in quattro anni. Complessivamente si tratta appunto di 15 miliardi, cui 8,6 sono stati oggetto di sequestri preventivi da parte dell’autorità giudiziaria e 6,3 sono stati sospesi.
Quanto allo spaccato regionale, ad aver usato maggiormente il Superbonus fino al 30 aprile scorso è il Veneto con 59.588 asseverazioni depositate pari a una incidenza del 5,6%, seguito da Emilia Romagna eTrentino Alto Adige, mentre le ultime due sono Calabria e la Sicilia (2,2%).
Per approfondire leggi anche: Case Green, il diktat Ue ci costerà come quattro Pnrr. Qui, invece, il fondo che aiuta gli italiani a comprare casa.
Sempre a livello nazionale, l’onere medio a carico dello Stato è stimato in 247.531 euro per edificio residenziale ristrutturato con il Superbonus. Prima in classifica si piazza la Valle d’Aosta, ultima la Toscana.