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Best Italy Banks 2022 Award: un istituto campano al gran gala di Milano

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Una Banca etica che ha saputo coniugare il perseguimento del profitto senza dimenticare la sua funzione sociale di sostegno all’espansione territoriale attraverso il supporto al tessuto imprenditoriale ed alle famiglie, in queste parole del Dr. Albanese, Direttore Generale della Banca Monte Pruno (Gruppo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano), è racchiusa l’essenza del Best Italy Banks Award 2022 ricevuto dall’Istituto Campano ed anche i valori che dalla fondazione nel lontano 1962 ad oggi ne hanno accompagnato le politiche societarie.

Policy questa che ha portato non solo ottimi risultati di esercizio ma anche fidelizzazione di clienti da decenni fedeli e di conseguenza soddisfatti; è doveroso pertanto partire da lontano e chiediamo al CEO innanzitutto quali sono le origini di questa Banca che è di fatto diventata un punto di riferimento per il territorio che si estende tra Campania Meridionale e Basilicata.

Una bella storia che nasce da lontano, nel 1962 da 30 soci che credevano nei valori della cooperazione in un paese, Roscigno, oggi con poche centinaia di abitanti per effetto dello spopolamento dell’area.

L’espansione successiva è stata caratterizzata proprio dai quei valori fondanti la cui essenza era ed è di essere di supporto al territorio, non a caso siamo stati una delle poche banche, se non l’unica a quel tempo, ad essere un punto di riferimento anti-usura e con non poche complicazioni, ciò proprio perché abbiamo sempre considerato i clienti prima come donne, uomini, famiglie ed aziende e dopo come tali.

Questo modo di fare banca è basato su valori etici ai quali non abbiamo mai rinunciato e ciò non ci ha impedito di ottenere risultati economici importanti, valori tra l’altro tramandati da generazioni che hanno visto anche mio Padre quale primo Presidente del Collegio Sindacale e successivamente mio Zio a capo del CDA e la mia funzione oggi, oltre che prettamente manageriale, è protesa a mantenere inalterati i princìpi etici.

Tornando all’espansione c’è da aggiungere che la crescita della Banca è passata anche attraverso acquisizioni di istituti di minori dimensioni o in difficoltà (per lo più quasi imposte da Bankitalia), oggi siamo la realtà più grande del gruppo CCB – CCI dalla Toscana in giù sia per dimensioni che per numeri.

 

Best Italy Banks 2022 Award, un riconoscimento prestigioso che lascia intravedere un istituto  con i conti in ordine, solidità, organizzazione ed una policy aziendale protesa al supporto dell’imprenditoria del territorio ed alla protezione dei risparmi delle famiglie, ci racconti di questo successo.

Una grandissima soddisfazione soprattutto se si viene da sacrifici che conferiscono al successo un sapore diverso, infatti in una delle ultime acquisizioni abbiamo avuto non poche criticità anche in materia di solidità dovute ad importanti assorbimenti patrimoniali che abbiamo dovuto subire; è dovuto ad una grande compattezza, e soprattutto resilienza, il dato di fatto che abbiamo superato brillantemente quel momento fino ad arrivare a ciò che siamo oggi, sia in termini di solidità stessa che dimensioni e risultati che ci hanno condotto fino a salire sul podio per ricevere questo riconoscimento.

Essere considerati un’eccellenza e la migliore Banca della regione è una soddisfazione non solo per me ma soprattutto per dipendenti e dirigenti che hanno svolto egregiamente i compiti loro assegnati.

Ciò ci fa ben sperare per il futuro soprattutto perché stiamo vivendo, nonostante il periodo difficile, una crescita soddisfacente e dei numeri importanti.

 

Veniamo appunto ai numeri, ai risultati economici che hanno fatto segnare un utile netto di 4.2 milioni di euro, sorprendente considerando masse amministrate ed impieghi, nonché le dimensioni della banca.

Senza dubbio posso affermare che i risultati sono soddisfacenti, soprattutto se consideriamo in primo luogo il periodo al quale l’esercizio si riferisce, ovvero il 2021 caratterizzato da Covid e post-pandemia, ed anche le dimensioni della Banca, ovvero 18 filiali, una raccolta totale di circa 1 miliardo di euro ed impieghi per 530.000 con una percentuale di NPL dello 0,22% , praticamente nulla ed indice di know-how nell’erogazione del credito in un’area d’Italia non particolarmente florida.

Il tutto associato ad un CET1 al 19,4% ed un patrimonio di 57 milioni di euro, dati questi ultimi che riteniamo basi solide che lasciano intravedere ulteriore crescita per gli anni a venire.

Maggiore soddisfazione accompagna questi risultati se teniamo conto che sono stati conseguiti senza rinunciare a supportare le realtà territoriali, PMI e famiglie soprattutto perché al di là dei ratings di cui tener conto nell’erogazione dei crediti metto al primo posto il rating umano e la funzione sociale della Banca; ispiriamo fiducia, ed è per questo che abbiamo molti clienti, non a caso, ad esempio, siamo stati un caso più unico che raro restituendo ai clienti circa 2,5 milioni di euro andati in fumo dopo il default Lehman Brothers, atto non dovuto normativamente ma doveroso nei confronti di chi ci aveva accordato fiducia.

 

In ogni azienda di successo dirigenti ed impiegati sono il reale valore aggiunto, quali le linee guida in tema di relazioni tra management e dipendenti?

Questa domanda tocca un punto delicato a cui teniamo molto, di solito utilizzo sempre una metafora per descrivere le ragioni dei successi della nostra Banca che sono da ascrivere tutti al gruppo, alla squadra in quanto io sono dell’idea che in un’azienda, così come in un team, non esiste l’io ma il noi; il fatto che il sottoscritto sia il Direttore Generale no implica tutti i meriti dei successi, in una squadra l’allenatore è importante ma chi profonde gli sforzo maggiori sono i componenti della squadra.

Noi dirigenti abbiamo un ottimo rapporto professionale con i dipendenti ma soprattutto umano e siamo presenti nelle loro vite sociali e private sia per spronarli a far meglio sia per supportarli nei momenti di necessità.

 

È inevitabile chiederle quali piani avete per il futuro, sia in termini di servizi che di espansione territoriale.

Immagino un futuro roseo non solo perché la Banca ha già raggiunto il proprio budget triennale ma ciò no basta, cercheremo di essere sensibili alle esigenze del territorio mantenendo la funzione sociale aprendo anche sportelli laddove vi sia assenza degli stessi a causa della tendenza generale di competitors a chiuderli, ed anche se non si dovesse raggiungere immediatamente il break-even non sarà un ostacolo perché è nelle nostre corde mantenere vivi i valori etici e ricordare a noi stessi che servire un territorio va di pari passo con il profitto.

In conclusione un ottimo esempio di Banca del territorio in un momento in cui la digitalizzazione ed il taglio dei costi impone chiusure massicce, una Banca in controtendenza che riesce ad avere utili nonostante le politiche di espansione, non v’è dubbio che alle sue spalle esiste un management con un elevato know-how economico-finanziario.

Antonino Papa, 24 maggio 2022