Volare in Sicilia o in Sardegna per festeggiare il Natale con la famiglia e tornare indietro a gennaio dell’anno nuovo potrebbe costare più di 400 euro agli italiani che si sono trasferiti al Nord per amore o lavoro. Sono i “pendolari dei cieli” anche quest’anno rischiano a dicembre di inciampare nel caro voli, così come era accaduto la scorsa estate a chi partiva per le vacanze.
A fare i conti sono le associazioni dei consumatori con il Codacons e Assoutenti. Naturalmente si tratta di stime, ma il dubbio che qualcosa non vada nella dinamica dei biglietti aerei attanaglia ora anche la Commissione europea. Bruxelles ha, infatti, chiesto alle compagnie aeree di fornire spiegazioni precise sulla dinamica che la scorsa estate ha portato i prezzi a salire in media del 30%. Perchè la legge della domanda e dell’offerta è sacrosanta ma rispettando il mercato, a partire dai divieti Antitrust.
Bruxelles modifica insomma la sua rotta, dopo il braccio di ferro ingaggiati ad agosto con il governo italiano che aveva provato a porre un tetto ai prezzi con il Dl Asset. I vertici comunitari non interverranno sul libero mercato ma temono che il caro voli finisca per penalizzare le zone meno accessibili del Vecchio continente, come appunto le isole, dove l’unica soluzione all’aereo è spesso il traghetto, e che devono la loro possibilità di competere anche a trasporti efficienti sia sotto il profilo del turismo e del lavoro sia per la logistica delle merci.
L’Ue vuole in particolare vedere chiaro sui prezzi dopo le restrizioni del Covid mentre le compagnie aeree tornano a segnare, pur con qualche eccezione, un pieno di profitti. Vedi per esempio Ryanair, tra le più severe verso la decisione italiana di porre un tetto al caro voli, o la stessa Lufthansa. Quest’ultima, forte di una trimestrale molto brillante, ha peraltro appena detto di non avere urgenza di chiudere l’accordo che la porterà a imbarcarsi in Ita Airways con una quota prossima al 41%. Il faldone dell’acquisizione giace ancora nei cassetti dell’Antitrust di Bruxelles, anche perchè è stato chiesto al vettore tedesco, come condizione per il via libera, di rinunciare ad alcuni voli di lungo raggio: si tratta delle tratte intercontinentali, che sono però anche le più profittevoli vista anche la concorrenza ormai sferrata dal treni con l’Alta velocità su tutte le altre distanze.
Ma torniamo all’allarme caro voli lanciato dai consumatori per Natale e capodanno. Secondo le stime per partire a ridosso delle festività si devono già sborsare dai 200 ai 240 euro a persona, per raggiungere Catania da una città del nord Italia con un volo di sola andata e non molto meglio va per chi sta prenotando l’aereo verso la Sardegna, dove il prezzi oscillano tra i 130 e i 200 euro. A cui aggiungere quasi i costi accessori come quelli richiesti per il bagaglio a mano.