Anche oggi, il prezzo del gas naturale ha continuato a salire, se dovesse proseguire così c’è il rischio che le previsioni del ministro Cingolani sul rincaro fino al 40% delle bollette del prossimo autunno sarà solo un’ottimistica previsione. I rincari del gas vanno di pari passo con quelli del prezzo del petrolio e non è un caso che i prezzi dei titoli energetici continuino ad apprezzarsi in borsa.
Le motivazioni di quanto sta accadendo le abbiamo raccontate nell‘articolo di questa mattina. Il tema diventa di difficile gestione se si pensa che addirittura ci potrebbero essere condizioni tali da non garantire neanche l’erogazione dell’energia stessa. In realtà il prezzo che gli italiani stanno pagando per l’energia è già cresciuto notevolmente, tecnicamente di oltre il 20% anche se le opportune scelte governative di intervenire con aiuti in bolletta ha impedito che gli italiani si rendessero effettivamente conto di ciò che stesse accadendo. Ma fin dove il governo potrà intervenire?
E quanto gli italiani potranno sostenere rincari così violenti e importanti dal punto di vista economico? Oltretutto bisogna considerare che mai come in questo momento un rincaro così forte dell’energia potrebbe incidere anche sulla ripresa economica visto che a pagare le bollette, molto salate, non saranno solo solo gli italiani, in termini di famiglia, ma anche le imprese.
Nel pomeriggio è intervenuta con una nota anche Federconsumatori: “Se il governo non interverrà per calmierare i prezzi anche nei prossimi mesi – scrivono- ciò avrà ripercussioni disastrose anche per i cittadini, costretti non solo a fare i conti con l’aumento delle proprie bollette ma anche con il rincaro generalizzato dei prezzi dovuto all’aumento dei costi di produzione e trasporto”:
Effettivamente Feder consumatori evidenzia come gli aumenti dei costi energetici non incidano solo sulle bollette ma sull’intera filiera produttiva generando rincari difficili da sostenere. A questo si lega anche un altro tema: quello dell’inflazione che potrebbe generare un rialzo dei tassi di interesse e rendere ancor meno sostenibile il debito pubblico del nostro paese. Ma c’è un’emergenza più grande: l’indipendenza energetica italiana.
Ricordiamo che l’Italia è legata soprattutto al gas in arrivo dalla Russia, tanto è vero che il nostro paese è il secondo importatore di gas naturale dall’ex Unione Sovietica dopo la Germania. In questo momento la Russia copre quasi la metà del fabbisogno nazionale, il resto arriva dall’Algeria, Libia e Qatar.
Insomma la situazione è tale che basterebbe davvero poco per mettere in ginocchio il paese. Senza voler richiamare scenari geopolitici che per fortuna, in questo momento, nessuno ipotizza, è importante prenderne atto e trovare delle soluzioni. L’unica vera soluzione per il paese è dettata anche dall’agenda attuale che impone di andare verso la transizione energetica. Vogliamo un mondo più pulito pieno di energia, e in grado di regalarci le risorse di cui abbiamo bisogno?
Soprattutto in Italia la risposta può arrivare esclusivamente dalle energie rinnovabili. Certo sembra un’utopia ma l’attenzione al pianeta, alle sue risorse, e a quanto può ancora fornirci e regalarci proprio alla luce di quanto stiamo vivendo oggi, non è più un obiettivo legato soltanto alla qualità dell’aria che respiriamo ma si sta traducendo e trasformando in un impellente necessità legata alla nostra sopravvivenza.
Leopoldo Gasbarro