Economia

Bruxelles morde Apple, rischio maximulta da 38 miliardi

Secondo la Commissione Ue le regole dell’App Store violano il Digital Markets Act

vestager e tim cook smrtphone apple © Akshar Dave e I-d-N tramite Canva.com

I chirurghi della Concorrenza europea si preparano a fare a fettine Apple per le regole imposte nel suo App Store. Il bisturi ha una lama affilatissima, perché prevede una maxi-multa fino al 10% dei ricavi. Il big della Mela Morsicata, che nel 2023 ha fatturato 383 miliardi di dollari, potrebbe quindi trovarsi costretto a sborsare 38 miliardi.

Non solo la sanzione può raddoppiare, arrivando al 20% dei ricavi dell’anno precedente, nel caso la Commissione europea ravvisi una violazione ripetuta. A conti fatti, una somma da brivido anche per il big di Cupertino. Al momento si tratta di una cosiddetta opinione preliminare, a cui seguirà un approfondimento di indagine.

Per Bruxelles tuttavia i fatti sarebbero già abbastanza chiari: le regole dell’App Store sono in contrasto con il Digital Markets Act (Dma) perché non lasciano gli sviluppatori abbastanza liberi di accompagnare gli utenti a completare gli acquisti delle App su canali alternativi (e magari più economici) rispetto al supermarket ufficiale della Mela.

Da qui la procedura di non conformità, la prima legata al Digital Markets Act, che appunto promette di tradursi in una maxi-multa. In particolare, le regole europee prevedono che i creatori di App debbano poter informare senza alcun costo l’utente finale delle diverse possibilità di effettuare il download della applicazione desiderata e dei successivi acquisti, ma così non pare essere con iPhone, iPad, iMac, Apple Tv o Apple Watch.

A questo punto la parola passa al gruppo di Tim Cook, che si è affrettata a fare sapere di aver già apportato “una serie di modifiche” alle regole del suo App Store per recepire le indicazioni europee dopo aver ascoltato anche gli sviluppatori. In ogni caso Apple si dice pronta a continuare ad “ascoltare” le richieste spedite da Bruxelles.

Da superare ci sono i paletti posti dalle inflessibile giudice della Concorrenza Ue Margrethe Vestager. La stessa che è arrivata a un soffio dal far schiantare a terra il progetto Ita-Lufthansa per poi concedere un primo quanto sofferto via libera al matrimonio.

Verrebbe da chiedersi quali delle decisioni della concorrenza Ue si siano finora trasformate in un beneficio economico concreto per l’utente finale. In ogni caso, la minaccia della multa-macigno europea rappresenta un ulteriore guaio per Cupertino.

Vale la pena ricordare che Apple è appena stata costretta a rinviare il debutto della sua Apple Intelligence nel Vecchio continente. Si tratta dell’intelligenza artificiale che sta sviluppando insieme a ChatGPT di Sam Altman e che presto potrebbe vedere firmare un accordo anche con gli storici avversari di Meta.

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