Ancora una volta è il saggio Warren Buffett che ci viene in soccorso in un momento complicato come quello che stiamo attraversando. Intanto, come già successe in occasione della crisi del Lehman del 2008 Buffett sfrutta i cali delle quotazioni del mercato e acquista azioni: nello specifico compra la compagnia assicurativa Alleghany per 11,6 miliardi di dollari (tutti vendono e lui compra) ed è la più grande acquisizione negli ultimi anni.
“An unsettled mind will not make good decisions” è una frase tratta dalla lettera gli azionisti della sua società, la Berkshire Hathaway (società che ricordo ha guadagnato il 20% l’anno dal 1965 a oggi), scritta un paio di anni fa.
Nella lettera Buffett dice che la sua società, pur avendo costantemente aumentato negli anni il proprio valore, ha avuto momenti in cui ha sofferto cali – a volte anche violenti – e solo una forte disciplina ha evitato che in questi momenti si compissero scelte rovinose (tipo vendite dettate da ansia e paura).
In questi giorni così difficili, caratterizzati da una rinnovata tensione sui mercati a causa della situazione in Ucraina, poiché nessuno è in grado di predire il futuro, l’unica strada è quella di cercare un supporto nella saggezza di chi naviga il mercato da tantissimi anni; e il consiglio di Buffett nella lettera ai suoi azionisti suona a posta per noi: “una mente instabile non prenderà buone decisioni”.
Un approccio emotivo e irrazionale difficilmente condurrà a scelte sagge!
Fatta salva la preoccupazione – soprattutto umanitaria – per quanto sta accadendo in Ucraina, guardando ai mercati finanziari la volatilità di questi giorni nei mercati non è nemmeno paragonabile a quella che vivemmo all’inizio della pandemia.
Il nostro cervello è orientato al breve termine e nessuno ricorda più che a marzo 2020 i mercati scesero di un incredibile 35%; le forti oscillazioni di questi giorni quindi sono importanti ma non paragonabili con quanto successe due anni fa.
La paura della guerra però ci fa perdere la prospettiva del futuro, riduce il nostro spazio visivo e allora pensiamo soltanto a oggi, perdiamo la visione del futuro e la fiducia in un domani migliore; ma soprattutto non ricordiamo che è solo la prospettiva di lungo termine quella corretta nel campo degli investimenti.
Inoltre non dobbiamo dimenticare l’impatto devastante dell’inflazione sul valore reale dei nostri risparmi.
Ne ho parlato tante volte in questi mesi, e a ragion veduta: dalla sostanziale assenza che faceva addirittura temere lo spauracchio della deflazione nel 2020 (spirale dei prezzi in continuo calo) siamo passati all’esplosione del fenomeno inflativo dovuto alla forte ripresa dell’economia dopo i lockdown, ai rallentamenti nelle catene di produzione (supply chain) e infine all’aumento del prezzo delle materie prime (dovuto prima alla grande richiesta e poi alla guerra).
I più attenti ricorderanno gli avvisi sulla miopia delle banche centrali di fronte alla ripresa dell’inflazione (miopia o volontà?); oggi tutti si rendono conto che l’inflazione è tornata ed è qui per restare: proprio ieri in un incontro con una delle più grandi banche del mondo un analista affermava che nel Regno Unito ci si aspetta inflazione in doppia cifra per la fine dell’anno, negli Usa parliamo di 7/8% e in Europa ormai del 6% (guardate cosa succede in Germania ad esempio).
Non dimentichiamo che gli effetti di un’inflazione elevata danneggiano anche le obbligazioni (che sono a tasso fisso); in questi giorni stiamo sperimentando uno dei cali più forti degli ultimi anni…
E allora? Innanzitutto un invito: non restare inerti, non farsi bloccare dalla paura, prima o poi questa situazione finirà e si ripartirà: proprio i cali di queste settimane possono costituire delle interessanti opportunità per chi può e sa sfruttarle (v. esempio di Warren Buffett dell’inizio): i prezzi di alcuni settori, obbligazionari e azionari, già oggi rappresentano delle finestre di entrata per chi ha obiettivi coerenti e orizzonte temporale adeguato.
Possiamo forse pensare che la guerra o il rialzo dei tassi partito in America bloccheranno quei trend secolari che stanno cambiando le nostre vite?
E-commerce, digitalizzazione, robotica, pagamenti online, il grande tema della transizione ecologica ed energetica.
Sono temi che – appena finita l’emergenza – ripartiranno più forti di prima.
Non commettiamo l’errore di guardare il saldo del nostro investimento ogni settimana o addirittura ogni giorno; quella che abbiamo fatto è una pianificazione finanziaria, non trading!
Inoltre, come pensiamo di battere un’inflazione al 4-5% (minimo) nei prossimi 2-3 anni se non investiamo in obbligazioni e azioni?
Quali? (qui serve l’aiuto di un esperto allo stesso modo in cui mi rivolgo a un architetto se devo progettare la costruzione/ristrutturazione di una casa).
Massimiliano Maccari, 29 marzo 2022