L’Eurotower corre in aiuto dei Paesi più vulnerabili. E apre anche ai reinvestimenti flessibili del piano pandemico Pepp.
Nessun aggiustamento dei prezzi che possano pregiudicare in alcun modo la trasmissione politica monetaria: lo ha detto una delle fonti più autorevoli della Banca Centrale Europea, il membro del consiglio direttivo Bce, Isabel Schnabel, in un discorso sulla frammentazione del mercato obbligazionario dell’area dell’euro ai laureati del Master in Money, Banking, Finance and Insurance dell’Università’ Panthe’on-Sorbonne di Parigi.
“Questo impegno può essere messo in pratica in un periodo di tempo molto breve se si conclude che la trasmissione delle politiche è a rischio – ha detto – In tal caso, i reinvestimenti da titoli in scadenza nell’ambito del Pepp possono essere adeguati in modo flessibile nel tempo, nelle classi di attivita’ e nelle giurisdizioni”.
Sebbene l’allocazione flessibile dei reinvestimenti in Pepp sia un modo per affrontare la frammentazione, “il nostro impegno è più forte di qualsiasi strumento specifico”. “Il nostro impegno per l’euro è il nostro strumento anti-frammentazione – ha aggiunto – Questo impegno non ha limiti. E il nostro track record di intervenire quando necessario conferma questo impegno”.
Un dibattito serrato, su queste dichiarazioni che hanno prodotto ulteriori prese di posizione. E’ di poco fa infatti un’altra dura presa di posizione di un altro componente del consiglio direttivo della BCE. “Oggi abbiamo deciso di attivare la flessibilità nell’attività di reinvestimento e abbiamo chiesto ai nostri comitati di lavorare in maniera accelerata sul concepimento di nuovo strumenti per contrastare la frammentazione nel caso in cui il reinvestimento non bastasse.
Per cui nel caso in cui il reinvestimento non bastasse state tranquilli: siamo pronti!”. Lo ha detto Klaas Knot, componente del consiglio direttivo della Bce e presidente della Nederlandsche Bank, intervenendo a Young Factor. La prima linea di difesa della Bce contro i rischi di frammentazione finanziaria evidenziati dagli spread sono i reinvestimenti del programma pandemico Pepp, ha detto Knot, secondo cui la decisione del Consiglio della Bce, convocato stamani in emergenza, di chiedere agli uffici tecnici un’accelerazione su uno strumento anti-spread serve per avere opzioni nel caso in cui il programma pandemico non basti.
Il messaggio “principale” del comunicato della Bce è che “in questa fase di normalizzazione” messa in campo “per raggiungere gli obiettivi dell’inflazione, noi potremmo trovare sulla nostra strada una iper-reazione dei mercati” e ciò “potrebbe impedirci di fare la nostra politica monetaria, di aggiustare la nostra linea” monetaria. Lo ha detto Fabio Panetta, componente del Comitato esecutivo della Bce, intervenendo alla commissione Econ del Pe. “Una cosa deve essere molto chiara”: lo scudo anti-frammentazione “non impedisce la nostra politica monetaria ma è condizione necessaria per portare l’inflazione di nuovo al 2%”, ha aggiunto. La Bce ha incaricato gli uffici tecnici di “accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione” da sottoporre poi al Consiglio direttivo. Lo comunica la Bce dopo la riunione d’emergenza per l’allarme spread.
I Governatori della Bce, nella riunione di oggi, hanno giudicato che fosse una risposta adeguata dare mandato agli uffici tecnici per la preparazione di uno strumento contro la frammentazione finanziaria. Lo ha detto Mario Centeno, governatore della banca centrale portoghese e consigliere Bce, durante un discorso a Lisbona riportato dalla Bloomberg. Centeno, in un apparente cenno alla discrepanza fra una svolta nel segno della normalizzazione monetaria e la necessità di continuare a sostenere i debiti con interventi espansivi, ha detto che la politica monetaria “lavora per il medio termine”.
Lorenzo Palma, 15 giugno 2022