Crisi? E’ solo una questione di “premio al rischio”
Forse non ce ne rendiamo conto ma sono proprio i momenti di difficoltà come questi che stiamo vivendo quelli che, in qualche modo, determinano le accelerazioni più importanti nella storia delle persone e del Mondo stesso. Se non vi viene in mente nulla lo facciamo assieme. Proviamo a ricapitolare la nostra storia. Quella di ciascuno di noi.
Ripensiamo agli ultimi cinquant’anni.
In questo lasso temporale le crisi più importanti sono state quella petrolifera tra il 1973 ed il ’74, la bolla internet sfociata nell’attacco alle Torri Gemelle nel 2001, l’implosione del sistema finanziario con il fallimento di Lehman Brother nel 2008-2009 e, in ultimo, quella che stiamo vivendo oggi. Nel ’73, chi c’era se lo ricorderà, furono “spente” le città e introdotte le domeniche a piedi. Il 2 dicembre di quell’anno,
“Il Giornale d’Italia” titolava: “Prepariamoci, durerà a lungo”.
Eppure in quelle ore, mentre tutti tremavano all’idea che il Mondo stesse per finire per mancanza di petrolio, si è cominciato a studiare come rendere sempre più efficienti i motori, a sperimentare le energie rinnovabili ed a gettare le basi per un periodo di crescita che, con l’eccezione di alcuni periodi di flessione come quello nel 1991 della Guerra del Golfo, è andato avanti fino all’inizio del nuovo millennio.
Ma anche dalla Guerra del Golfo abbiamo avuto un lascito importante in termini di scoperte.
Su tutte il navigatore satellitare. Dopo l’attacco alle Torri Gemelle pensavamo che sarebbe cambiato il nostro modo di viaggiare e di spostarci ed invece, la crescita dei livelli di sicurezza ha determinato il più importante sviluppo del trasporto aereo mai registrato. E’ stato scoperto il genoma umano che ha aperto la strada a studi in campo medico che hanno salvato milioni di vite.
E’ accaduta la stessa cosa anche nel 2008?
Mentre il Mondo implodeva per i fallimenti bancari, Steve Jobs inventava l’iPhone cambiando radicalmente il nostro rapporto con la tecnologia. In quegli anni sono nate le aziende che hanno trasformato le nostre vite e che hanno cambiato radicalmente tutto il contesto sociale in cui ci muoviamo. Lo scoppio della pandemia, il distanziamento sociale, non ci hanno trovati impreparati nella reazione proprio grazie alle tecnologie legate al mondo digitale, tecnologie già a nostra disposizione, tecnologie che non pensavano nemmeno di saper usare con la stessa facilità con cui facciamo oggi.
Quale sarà l’eredità pandemica?
La svolta nella direzione di una forte digitalizzazione sembra esserci già, ma chi può sapere a quante altre utili scoperte scientifiche porterà lo sforzo di ricerca che si sta facendo in campo medico? Alla crescita del Mondo è agganciato il più grande generatore di ricchezza che esista. Le aziende cambiano, il mondo cambia, ma i mercati finanziari sostituiscono il vecchio con il nuovo, l’efficiente con l’inefficiente. Ce lo racconta la storia.
Kodak era leader nel settore della fotografia, non ha creduto nella transizione verso il digitale ed è uscita fuori dal gioco che comandava. Nokia era leader della telefonia, così come Motorola, ma sono stati azzerati dalle idee di Steve Jobs. L’amministratore delegato di BlockBuster rifiutò di acquistare Netflix nel 2000 per un valore di 50 milioni di dollari. Ora ne vale 257 miliardi, mentre BlockBuster è scomparsa dal mercato.
Quale sarà l’eredità pandemica? Aspettate qualche anno e rimarrete positivamente sorpresi. Ma quelli che sapranno puntare sulla crescita del Mondo oggi diventeranno ricchi. Statene certi. E’ solo una questione di Premio per il Rischio. Più sembra grande il rischio, più sarà grande il Premio.
Leopoldo Gasbarro