É di pochi giorni la notizia da parte della commissione interministeriale per l’Unesco della rinuncia, almeno per il 2021, del riconoscimento come patrimonio culturale immateriale dell’umanità sia del “rito del caffè espresso italiano tradizionale” che della “cultura del caffè espresso napoletano” in quanto si è rivelata impraticabile la scelta tra i due dossier invitando i candidati ad unificare le due proposte. Il mondo del vino al contrario, con la sua cultura millenaria e relativa economia, testimonia una matura prova di unità nazionale.
La Banca del Vino di Slow Wine a Pollenzo (www.bancadelvino.it) e il MAVV Museo dell’Arte, del Vino e della Vite (www.museoartevino.it) alla Reggia di Portici diventano partner, con un forte esempio di virtuosismo nazionale, per organizzare eventi di degustazioni ed incontri per la promozione della cultura del vino, tra il Castello Sabaudo e il Real Sito Borbonico.
All’occasione persa, da un segmento importante della produzione del Made in Italy, arriva un segnale di forte coesione per fare sistema. E’ stato infatti firmato un importante protocollo d’intesa tra La Banca Del Vino e il MAVV che ospiterà la prima sede didattica lontana dal Piemonte, con un ricco programma di degustazioni ed incontri volti alla promozione dei produttori che aderiscono ai progetti di Banca del Vino, di Slow Wine e Slow Food Italia.
La Banca del Vino si occuperà dell’ideazione e comunicazione degli eventi, che saranno calendarizzati prossimamente a Portici, oltre che della fornitura delle migliori bottiglie, appartenenti al patrimonio delle cantine del bellissimo Castello di Pollenzo in Piemonte. La realizzazione delle attività sarà assicurata dalla professionalità di Adele Elisabetta Granieri e da Alessandro Marra, riferimenti per la Campania e la Basilicata di Slow Wine.
La Banca del Vino è una società cooperativa, guidata da Federico Piemonte, nata da un’idea di Slow Food, che si pone l’obiettivo di creare una memoria storica del vino italiano di qualità e di promuovere la conoscenza e la cultura enologica. L’attività della Banca si concretizza da un lato nell’attività di stoccaggio e conservazione, dall’altro nella promozione e comunicazione a favore dei produttori selezionati nell’ambito di tutto il panorama enologico nazionale e che, identificandosi sotto un unico marchio, danno vita a un progetto unico nel suo genere.
La banca collabora a diversi livelli con Slow Food ed in particolare con la redazione Slow Wine nello sviluppo di progetti di promozione della conoscenza del vino e coordina l’organizzazione dei seminari di degustazione nell’ambito del master “Wine Culture & Communication” dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite ed il MAVV Wine Art Museum, è una nuova impresa culturale, finanziata dal MiBACT con la misura Cultura Crea di INVITALIA, che ha come missione quella di far conoscere in modo diffuso il mondo del vino anche come patrimonio artistico, culturale, scientifico e storico del territorio e promuovere il settore enologico come risorsa dello sviluppo economico e del Made in Italy.
L’idea progettuale nasce dal lavoro di un gruppo di professionisti e manager amanti del bello, appassionati del vino ed esperti di innovazione, marketing e sviluppo territoriale. Il MAVV è ospitato dal dipartimento di agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, del quale è direttore il Prof. Danilo Ercolini che si avvale, per le sue attività di divulgazione scientifica ed accademica, di un prestigioso Comitato Tecnico Scientifico presieduto dal prof. Luigi Moio, referente della sezione di Scienze della vigna e del vino ed enologo di fama internazionale, oltre che dal Prof. Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli studi di Napoli Federico II.
Il MAVV è strutturato, nella prestigiosa Reggia di Portici, lungo il percorso del famoso “Miglio d’Oro”, con una esposizione multimediale ed interattiva per una “wine experience” il quale propone anche visite nei luoghi e nelle realtà territoriali d’eccellenza a vocazione enologica.
Questa collaborazione evidenzia la necessità e l’importanza del positivo dialogo culturale, economico e sociale per portare a termine la sfida della riduzione del divario che affligge da troppo tempo il Mezzogiorno dal Nord d’Italia anche nel settore enologico. La coesione è la vera leva per colmare i divari e riavviare lo sviluppo del nostro paese dopo la pandemia.
Eugenio Gervasio