Economia

Donnafugata, il grande brand del vino siciliano che sostiene il Made in Italy.

Incontriamo José Rallo, la donna manager, consigliere d’amministrazione dell’ICE, che porta con intelligenza e creatività l’eccellenza italiana nel mondo.

Donnafugata non è solo una grande azienda di vini ma un’espressione artistica fatta di passione e dinamismo dove una famiglia di imprenditori siciliani con tenacia, competenza e volontà di innovare ha offerto valore aggiunto al territorio e al made in Italy. Una realtà unica che intorno al concetto del “family business” lavora per portare nel mondo la nostra eccellenza artigianale e creativa.

La Sicilia, con la sua posizione geografica centrale nel Mediterraneo, è un territorio vitivinicolo dalle straordinarie potenzialità. Donnafugata, azienda guidata da una famiglia di visionari, si fa portavoce di questo valore offrendo al mondo grandi vini prodotti con vigneti che vanno dai terreni a picco sul mare, a quelli collinari, fino a quelli di montagna, puntando al miglior abbinamento tra terroir e vitigni.

Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia che ha saputo innovare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo. Giacomo Rallo, imprenditore visionario e conoscitore dei mercati internazionali, insieme alla moglie Gabriella, fonda Donnafugata nel 1983. Nel 1990 i figli José e Antonio entrano in azienda, dando il loro contributo di nuove competenze ed energie per farla crescere e guidarla con una squadra di persone orientata all’eccellenza.

Un brand diventato famoso nel mondo per la qualità dei suoi vini e per le sue etichette artistiche d’autore, caratterizzate da una comunicazione efficace e distintiva, fedele alle radici e alla tradizione. Belle, uniche e inimitabili le etichette di Donnafugata sono un tratto identitario dell’azienda.

Ispirate da Gabriella Rallo e realizzate dall’artista veneto Stefano Vitale, raccontano in modo sublime il mondo, i colori della terra siciliana e i valori di questa realtà che produce vini dallo stile unico, piacevoli ed eleganti, capaci di rendere felice chi li beve. L’incontro tra la signora Rallo e l’illustratore Stefano Vitale avviene casualmente durante una vacanza in veneto e subito il fantastico linguaggio espressivo dell’artista si fonde con il mondo Donnafugata.

Nel rapporto con l’arte, Donnafugata trova un modo di essere che la rende davvero speciale. Il nome “Donnafugata” ha origine dal notissimo romanzo siciliano “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Le vicende narrate dall’autore ci mostrano una Sicilia colta in un momento di cambiamento con la caduta del Regno Borbonico, con la regina Maria Carolina in fuga da Napoli, e la spedizione di Garibaldi con l’avvento del Regno d’Italia.

I luoghi che fanno da cornice al racconto sono essenzialmente la bella Palermo e Donnafugata, una città immaginaria nella quale ritroviamo posti e ambientazioni realmente esistenti a Santa Margherita Belice e Palma di Montechiaro, dove oggi si trovano ancora vigneti e stupendi paesaggi. Una storia che ha ispirato anche il magnifico logo: un volto di donna con i capelli al vento.

Tra i tanti vini prodotti va sicuramente raccontato quello fatto a Pantelleria dove il clima ventoso e asciutto dell’isola ha portato all’allevamento della vite all’interno di “conche” e ad un sistema di potatura che fa sviluppare la pianta con un andamento orizzontale, quasi strisciante sul terreno, in modo da farla resistere al vento. L’alberello pantesco in quanto “pratica agricola altamente sostenibile e creativa” è stato inserito tra i beni Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Simbolo di questa viticoltura è il Ben Ryé Passito di Pantelleria, vino icona dell’azienda Donnafugata. Frutto di un processo produttivo innovativo e sartoriale, basato sull’appassimento naturale dell’uva fresca su graticci, sulla sgrappolatura manuale dell’uva passa e su un processo di vinificazione unico e messo a punto dall’azienda, Ben Ryé è considerato oggi uno dei vini naturali dolci più apprezzati del mondo.

Abbiamo avuto il privilegio di intervistare José Rallo AD di Donnafugata, formazione economica ed esperienza nel controllo di gestione, con una forte passione per il marketing e la comunicazione che ci ha raccontato l’unicità e la forte identità di questa grande e bella realtà, spiegandoci che “il legame con l’arte è alla base della cultura aziendale e che da sempre si lavora costantemente a manifestazioni artistiche di assoluta bellezza”.

L’azienda è anche un modello di gestione dove la sostenibilità, l’innovazione e la digitalizzazione sono parole d’ordine quotidiane. Il ruolo delle donne all’interno dell’organizzazione aziendale è centrale. Un modo di fare impresa voluto, sin dall’inizio, da Giacomo e Gabriella Rallo; un modello ancora oggi assolutamente al passo con i tempi.

Per quanto riguarda le posizioni manageriali, al vertice delle diverse funzioni aziendali, le donne rappresentano il 40%. Considerando l’azienda nel suo complesso, la presenza femminile è pari al 52%, se si esclude il settore produttivo (vigna e cantina) che vede comunque una donna in posizione apicale. Infine, grande importanza è data alla formazione continua delle risorse umane con aggiornamenti professionali mirati alle esigenze di ciascun ambito lavorativo.

“Donnafugata crede molto anche nella sostenibilità – afferma José Rallo – e conta oltre 20 anni di buone pratiche. Nei nostri piani futuri vogliamo rappresentare l’eccellenza dei nostri vini rendendo tutto sostenibile. In azienda, ad esempio, non si usano diserbanti e concimi chimici, si produce energia pulita a Pantelleria, si calcolano la Carbon e la Water Footprint, si punta alla salvaguardia del paesaggio e della biodiversità. Una delle prime scelte sostenibili è stata quella della riduzione dei consumi energetici e delle emissioni”.

José Rallo è anche stata nominata recentemente nel consiglio d’amministrazione dell’Istituto per il Commercio Estero. Un forte riconoscimento per una donna di grande competenza che è in grado di rappresentare nel modo migliore l’imprenditoria italiana nel mondo. “L’ICE si è rinnovata nelle competenze e nella squadra – ci spiega José Rallo – assumendo giovani esperti sulle tecnologie del digitale che all’arrivo della pandemia hanno consentito al nostro sistema paese di reggere e portarsi avanti sui temi dell’online e dell’e-commerce.

Sono stati sottoscritti accordi per market place con i maggiori player delle vendite online al fine di creare delle vetrine virtuali per il made in Italy e questo è il modo giusto per aiutare anche le piccole aziende”. Ma è necessario fare rete tra realtà aziendali private e istituzioni ed enti pubblici. “Fare sistema significa utilizzare assieme fondi ed anche crescere capitalizzando le esperienze di tutti – continua l’AD di Donnafugata – sviluppando sinergie in quella che oggi è definita diplomazia economica sulla quale il governo Draghi e il ministro Di Maio hanno voluto un nuovo corso positivo”.

“Quello del vino è un settore che non si può fermare – conclude Rallo – in vigna e in cantina si è continuato a lavorare. Con la crisi causata dal covid si è solo rivoluzionato il business con le vendite online. In questo chi ha investito in innovazione è stato aiutato e bisogna continuare a fare comunicazione digitale e promuovere i canali dell’e-commerce e in generale dell’asporto e del delivery di qualità”.

 

 

Eugenio Gervasio