La più importante contrazione della domanda di elettricità dopo la Grande Depressione.
L’agenzia internazionale dell’energia (IEA) stima che nel 2020 la domanda di elettricità diminuirà del 5% a livello globale. Il calo non è però omogeneo geograficamente. Infatti, vi sono grandi differenze, dovute principalmente a diversi livelli di severità delle restrizioni imposte dai governi e a quanto queste impattano vari stili di vita. Il seguente grafico evidenzia queste differenze.
La contrazione maggiore si osserva in Europa, ed è pari all’8.2%. Minori i cali registrati in India (-5.7%), negli Stati Uniti (4.8%) e in Cina (-3%). Infine, si stima che la domanda di elettricità nel resto del mondo sia diminuita in media del 4.2%.
Ulteriori differenze, anche di maggiori magnitudini, si osservano concentrandosi sui periodi di lockdown. Queste, ancora una volta, riflettono diversi livelli di restrizioni, e i conseguenti rallentamenti dei settori industriali e commerciali e dei consumi. Ecco un grafico che rappresenta il calo della domanda di elettricità in diversi stati. Nell’asse delle ascisse sono il numero di giorni dall’implementazione del lockdown.
Anche per quanto riguarda il recupero della domanda dopo l’alleggerimento delle restrizioni si osservano differenze. Per esempio, in India, è stato più rapido e forte che in altre parti del mondo, fino a raggiungere livelli superiori a quelli del 2019 tra giugno e luglio. La media europea in quel periodo era invece tra il 5 e il 10% minore rispetto a un anno prima, e solo ad agosto si è tornati a livelli “normali”, soprattutto grazie alla ripresa dei settori industriali e commerciali. Un ulteriore calo ha avuto luogo a settembre in Europa, a causa di nuove restrizioni. Il calo continua, ovviamente, tutt’oggi.
La storia è invece diversa per quanto riguarda la Cina, dove la domanda di elettricità in agosto era superiore a quella dell’anno precedente del 7%, grazie ad una migliore gestione della pandemia.
Un altro interessante sviluppo concerne le fonti di energia rinnovabili, che dall’inizio della pandemia sono cresciute come proporzione della produzione di elettricità, soprattutto nell’Unione Europea. Questo trend, che si osserva anche in altre aree geografiche, è dovuto in parte a progetti implementati negli anni precedenti, in particolare nel 2019, ed in parte alla diminuzione dei costi.