È stato un aprile durissimo per il settore dell’auto, quello appena chiusosi con numeri che sono omologabili soltanto a quelli della grande crisi del 2008. Nel mese in questione le immatricolazioni in Italia sono state 97.339, ben il 33% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Ma guardando all’intero primo quadrimestre del 2022 i numeri raccontano un 26,5% in meno.
Questi numeri non potevano non avere ripercussioni sul gruppo Stellantis che, anzi, ha fatto peggio del mercato con un 41% in meno rispetto al mese di aprile dell’anno scorso. Storiacmente le crisi del settore automobilistico sono sempre state rappresentative di forti momenti di difficoltà del settore economico.
Quando le cose non vanno bene una delle prime scelte che le persone fanno è quella di rimandare il cambio dell’auto. Ma sulla crisi del settore non incide soltanto quella relativamente alla guerra in corso tra la Russia e l’Ucraina. Tutte le difficoltà legate ai microchip, hanno allungato, talmente tanto, i tempi di consegna da far desistere anche i più grossi appassionati di auto.
Ci vorrà del tempo perchè i numeri ritornino ad essere quelli precedenti al lockdown pandemico. Nel frattempo ci sarà tempo e modo per immaginare un futuro con scenari molto diversi dagli attuali. A cominciare dalla riorganizzazione delle catene logistiche e strutturali su territorio a scelte legate al web come per qualsiasi altro settore merceologico.
Anzi non è escluso che dal punto di vista dei processi retail, che questa sera o qualcun’altra delle prossime una casa automobilistica vi mandi a casa un visore e vi faccia provare, comodamente seduti nella vostra poltrona, tutta la prorompenza della loro nuova ammiraglia.
Una volta sarebbe sembrata fantascienza, oggi chiamatelo metaverso, o come vi pare, ma è tremendamente reale.
Leopoldo Gasbarro, 2 maggio 2022