Europa: Zelensky provoca, Macron fa il burattino, Scholz tentenna, Putin affonda i suoi colpi

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Le tessere del domino, pian piano vanno a posto da sole. L’Europa, chiamatela anche NATO o come volete, è sotto attacco. Quella che qualche giorno fa sembrava una ritrovata unione tre le nazioni, anche quelle non interventiste, rischia di schiantarsi sotto i colpi delle minacce di Putin. Il Leader sovietico sta dimostrando di sapere ciò che vuole, ma soprattutto sta dimostrando di saper cogllierei quanta paura c’è negli occhi dell’avversario e come sfruttarla pro domo sua.

MACRON. Il capo di stato francese sembra essere diventato il miglior megafono della propaganda Russa. Ieri e due giorni fa si è lasciato irretire a tal punto da Vladimir Putin, che lo ha soggiagato con le sue dichiarazioni di “GUERRA FREDDISSIMA”. Macron spaventato è corso a frignare dalla stampa elecando tutte le difficoltà del momento che i cittadini, soprattutto i suoi cittadini, saranno costretti a vivere. Un capo di stato come lui non può permettersi di dichiarare che,

“….per ora, l’azione di Putin non ci ha ancora fatto vedere il peggio”. tre giorni fa…

“Putin resta estremamente determinato”. Ieri…

Un capo di Stato, di una nazione così importante ed orgogliosa come la Francia, non può permettersi, non deve permettersi di indebolire il suo popolo così come fa Macron. Se ci fosse ancora Winston Churchill potrebbe dargli ripetizioni di corretto comportamento da capo di Stato. Churchill, come si suol dire, si starà rivoltando nella tomba per le baggianate incredibili di Macron. Il presidente francese ha paura, è questo che sta dicendo indirettamente con le sue dichiarazioni e con i suoi fatti, con le sue azioni. Putin se ne è accorto e vedrete lo userà molto contro se stesso, contro il suo popolo e contro tutta l’Europa (da oggi lo chiameremo Marionetta Macron). A proposito di Winston Churchill, si guardi il film “L’Ora più Buia”.

 

L’Europa non esiste

I capi di Stato del vecchio continente dovrebbero essere in grado, almeno in una condizione di emergenza come quella attuale di avere un’unità di intenti mentre a volte proprio non ce la fanno. Basti vedere quello che sta accadendo alla Germania di Sholz. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e il suo collega alle Finanze, Christian Lindner, si sono detti contrari ieri a un divieto delle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia nell’ambito di nuove sanzioni legate all’invasione dell’Ucraina.

Insomma, anche la Germania ha paura, ma per una motivazione differente rispetto a quella di Macron, e con questo atteggiamento la Germania, il suo popolo e indirettamente l’Europa, dicono a  Putin di aver paura di rimanere senza energia e che non hanno abbastanza risorse per affrontare questa emergenza militare ed ora sempre più sociale..

 

ZELENSKY

Questo signore è la vera sorpresa di tutto ciò che sta accadendo. Lui, attore comico, si ritrova protagonista nel paese attaccato e capo solenne di una rivolta contro la Russia che ancora non ha segnato il passo più di tanto. Ma questo signore, invaso dai russi, invece di abbassare i toni crea continuamente tensioni all’interno e all’esterno di una coalizione europea che è sempre ricordo di se stessa .

Qual è la strategia del presidente ucraino? Cosa vuole ottenere. Recita benissimo il suo ruolo, sembrava preparato, noi lo abbiamo chiamato Bimbo dal punto di vista umanitario ma va detto che il presidente ucraino schiacciato dalla potenza militare russa non ha speranze nell’affrontare l’avanzata tedesca. Con la strenua resistenza opposta dal suo popolo sta mettendo a rischio la vita di centinaia di persone ogni giorno.

E’ giusto che sia così? O sarebbe meglio risparmiare tante vite umane, molte delle quali lontane da moti di belligeranza e disabituate alla guerra. Conviene continuare una guerra che senza un deciso aiuto esterno non ha che un solo esito? A volte Zelensky da la sensazione di non sapere da che parte stia. La strenua resistenza ucraina diventa il miglior modo per Putin di “segnare” con immagini forti la coscienza del popolo europeo e  di utilizzare le “impressioni di guerra” come elemento di deterrenza militare e mediatica.

 

PUTIN

Per ora vince lui e lo sta facendo alla grande. Ha riannesso il Donbas, sta lavorando ai fianchi l’Ucraina . Ha attaccato quando tutti pensavano che non lo facesse. Una volta sul campo ha cominciato a dettare le sue regole, quelle evidenziate anche dalla storia personale del suo generale Gerasimov. Non solo sta annettendo l’Ucraina ma sta anche dettando le regole di comportamento dei popoli di altri paesi sovrani.

A Romania e Polonia ha intimato di non accogliere nelle loro basi aeronautiche velivoli da guerra ucraini. La risposta deferente di Russia e Polonia non si è fatta attendere. Minaccia ritorsioni militari circa la possibilità di una no-fly zone sopra il territorio Ucraino, pena pesanti ritorsioni militari. Tutti hanno passato la mano. Quanto chiederà ancora? Cosa vuole ottenere? Tutto quello che deboli e timorati gli concederanno di prendersi.

Intanto l’economia e la finanza vivono giorni complicati.

Il prezzo di un barile di Brent ha sfiorato domenica i 140 dollari, vicino al record assoluto di 147,50 dollari raggiunto nel 2008.

 

L’oro supera quota 2.000 dollari l’oncia

Le quotazioni dell’oro hanno superato la soglia dei 2.000 dollari l’oncia sulla scia dei timori per l’escalation della guerra in Ucraina. L’oro, tradizionale bene rifugio, segna un prezzo spot che sui mercati asiatici a quota

E tra poco aprono le borse….

 

Mio Padre. Una sera, ero ancora un ragazzino di 5/6 anni, stava nevicando che Dio la mandava. Era una scena splendida soprattutto per un bambino come me, così chiesi a mio padre, che accettò di buon grado, di portarmi fuori in mezzo alla neve. In giro non c’era nessuno. Allora di auto ne giravano poche. Così prendemmo la slitta e mio padre mi trascinò lungo tutta via 20 settembre.

Ad un certo punto però fummo aggrediti da due cani pastori abruzzesi, non fu una vera aggressione si avvicinarono e uno dei due cominciò ad abbaiare forte e a mostrare i suoi denti. Mi ha spaventato al punto che provai a correre via, ma mio padre mi fermò e mi disse: “non dare le spalle al tuo nemico, se gli dai le spalle, se gli mostri il fianco, se dimostri di aver paura, lui ti prevaricherà.

Il cane però non smetteva di abbaiare con forza ed io continuavo ad aver paura. Mio padre intervenne con decisione: cominciaò ad urlare contro il cane. Più l’animale abbaiava tanto più mio padre alzava la voce. Alla fine il cane abbassò la testa, smise di abbaiare e si allontanò. Fu una lezione straordinaria di vita e di comportamento. Intelligenti Pauca…

Leopoldo Gasbarro, 7 marzo 2022

 

 

 

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