Gas, scatta l’allarme scorte ad aprile

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Ad aprile scatta il primo vero allarme di scorte relativamente al gas. Nel solo quarto mese dell’anno il calo è di circa il 49% anche se complessivamente il trimestre è stato positivo per il 16%. Come si legge nella tabella pubblicata dal sito del MISE. Naturalmente preoccupa il caldo di questi ultime settimane. Vedremo solo tra qualche tempo i veri dati di consumo.

Intanto è evidente come diminuisca costantemente la quota di gas russo che raggiunge il nostro paese. La porta di accesso all’Italia rappresentata in termini di stoccaggio di Tarvisio, in Friuli, registra i numeri che decrescono ogni giorno di più. Stando ai dati, le importazioni di gas provenienti dalla russia nel nostro paese, stanno scendendo mese dopo mese. 

Se si fa riferimento al primo quadrimestre dell’anno sono arrivati in Italia 6.977 mq di gas russo contro i 9.655 dello scorso anno con una riduzione del 28% circa. Tuttavia, nel solo mese di aprile lo scorso anno avevamo ricevuto 2.765 mq di gas contro 1446 di quest’anno. In questo caso la riduzione è del 48%.

Questo però dev’essere inserito nel contesto totale di fruizione di gas da parte di tutti i fornitori. Nonostante la riduzione del 50% del gas russo, infatti, sia su base quadrimestrale, sia su base mensile l’Italia ha aumentato le importazioni: del 7,3% se si fa riferimento ai primi 4 mesi e del 4,6% relativamente al solo mese di aprile.

Il bilancio di cui vi stiamo parlando è disponibile anche sul sito del ministero della transizione ecologica. Analizzando però tutti i numeri appaiono dei dati che in qualche modo dovrebbero far riflettere e preoccupare chi ci governa. 

Il numero da tenere in debita considerazione, come anticipato all’inzio di questo articolo è quello relativo alla variazione delle scorte che nell’ultimo mese sono scese del 50%. Sempre stando al bilancio emesso dal ministero, il dato più evidente è quello dell’aumento dei consumi interni che ad aprile, anche a causa dei primi caldi, sono aumentati del 23%.

Insomma, stando a quello che vediamo, la situazione non sembra essere molto tranquilla. Anzi, se la variazione delle scorse settimane è stata così consistente ad aprile, cosa accadrà tra maggio e giugno considerate le temperature che stiamo vivendo in Italia in questi giorni? E soprattutto, quando cominceranno i problemi di erogazione? 

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