I dipendenti Bce scaricano Christine Lagarde: “Inadeguata”

Un sondaggio sindacale negli uffici dell’Eurotower boccia la sua politica dei tassi e la definisce autocratica. Anche le donne le voltano le spalle

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BCE Lagarde

Christine Lagarde rimedia l’ennesima plateale figuraccia: per oltre la metà dei dipendenti della Bce è inadeguata al proprio ruolo. A licenziare madame gaffeuse è un sondaggio condotto dal sindacato Ipso tra gli uffici dell’Eurotower.

Premettiamo che l’iniziativa ha raccolto il parere di 1.159 persone sulle 4.500 che lavorano alla banca centrale, quindi non può dirsi maggioritaria. Il segnale resta però inequivocabile: Il 50,6% degli intervistati ritiene che la signora Lagarde e la sua rotta di comando siano “scarsi” o ancora peggio “molto scarsi”.

A essere fatte a pezzi sono sia la sua politica monetaria, basata sui i dieci rialzi di fila ai tassi di interesse che hanno mandato in frantumi il Pil europeo, sia la sua condotta che, scrive Ipso, è sovente considerata “autocratica”.

Nel dettaglio le scelte fatte sul costo del denaro, in una guerra all’inflazione che ha il sapore dell’ossessione, sono state condivise solo dal 38% del campione.

Insomma, per chi lavora alla Banca centrale europea Lagarde è la persona sbagliata al posto sbagliato. Come, peraltro, già era parso chiaro quando madame sedeva al comando del Fondo Monetario Internazionale e ha contribuito a mandare in pezzi l’economia della Grecia. Per poi recitare il mea culpa ad anni di distanza, ammettendo un errore di sottovalutazione delle conseguenze del rigore imposto ad Atene.

Certo la presidente della Bce ha dovuto affrontare fattori eccezionali come il Covid e la guerra in Ucraina ma anche il suo predecessore Mario Draghi aveva avuto molte gatte da pelare quando si era trovato a coordinare il salvataggio dell’euro dagli attacchi ai debiti sovrani.

Basta dire che, in un sondaggio similare, Draghi e la barricata del “whatever it takes” contro la speculazione erano stati promosso a pieni voti da oltre la metà del campione e bocciati da appena l’8,9%. Percentuali che madame Lagarde, appena a metà del suo mandato, si è vista ribaltare addosso insieme alla insofferenza dei dipendenti dell’Eurotower.

«Mario Draghi era lì per la Bce, mentre la Bce sembra essere lì per Christine Lagarde», chiosa il documento rilanciato da Politico.eu mentre i dipendenti la additano di carichi di lavoro eccessivi. La signora della Bce perde persino il confronto anche con Jean Claude Trichet che, per quanto non avesse certo brillanto per tempismo nell’azionare al ribasso la leva dei tassi, era stato giudicato scarso solo dal 14,5% del campione.

Non va meglio neppure su battaglie woke o che comunque non rientrano nella missione statutaria della banca centrale, come la parità di genere, dove gli obiettivi perseguiti da madame Bce appaiono «contraddittori e discriminatori». Tanto che la sua gestione fa peggio di Draghi persino agli occhi delle donne, che per la metà di dice in disaccordo.

Per approfondire leggi anche: Crisi di Suez, stangata in arrivo sul carrello della spesa, elettrodomestici, pellame e telefonini. Qui, invece, il goffo tentativo dei burocrati della Bce di mettere in prigione ChatGPT e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Lagarde ha alle spalle una laurea in legge, speriamo vada a ripetizioni di buon senso. Perché le sorti dell’economia europea sono nelle sue mani e, dopo la recessione della Germania e la crisi del Mar Rosso, rischiamo di finire tutti davvero nei guai. Insieme ai nostri soldi in Borsa e ai mutui con cui stiamo acquistando casa.

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