I mercati sfidano le banche centrali. Anzi le banche centrali lasciano fare ai mercati. Nessun intervento da parte della Federal Reserve, nessun intervento da parte della BCE, nonostante in pochissimi minuti dall’apertura dei listini americani, il Nasdaq era già sotto del 4%.
E’ peggio di venerdì scorso e su tutti gli asset di investimento. Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, sono le 17:53, il segno rosso con il meno davanti impera praticamente dappertutto, tanto che perfino i bitcoin, che qualcuno pensava decorrelati dal sistema finanziario, stanno crollando ancora di più dello stesso. Anzi, dal mondo delle criptovalute stanno arrivando le notizie più preoccupanti.
In questo momento il Bitcoin perde il 17%, Coinbase il 10% e alcune piattaforme di scambio di criptovalute hanno smesso di funzionare rendendo impraticabile la commercializzazione di alcune di queste.
Ethereum perde il 20% trascinando con se, verso il baratro, altre cripto che in tanti pensavano inattaccabili. In questo contesto mantenere la calma non è cosa agevole. Restare investiti, l’unica vera ricetta utile in momenti come questi, diventa sempre più complicato.
Questo a condizione però di aver diversificato correttamente su scala internazionale i propri investimenti, perchè del resto non c’è alcuna certezza nè della misura del crollo nè dell’eventuale recupero. I mercati si stanno riprendendo quel ruolo da protagonista che molti dei trader improvvisati pensavano di aver raggiunto.
Quando tutto saliva era più facile indovinare il titolo giusto che sbagliarlo: bastava buttare una fiche sul tavolo e ne tornava indietro più di qualcuna. Adesso dal tavolo è sparito anche il panno verde delle scommesse. Sono momenti che fanno riflettere, momenti che ci dicono che non c’è mai un pasto gratis.
Anzi, quando si sale tanto è più facile che la discesa eventuale possa essere rovinosa. Ritengo, però, che in questo momento sia necessario che gli operatori finanziari, le istituzioni e anche la politica che non sta facendo un bel gioco in queste ore, si vestano di quella responsabilità nell’affiancare il mondo del risparmio e degli investimenti che oggi ha bisogno quanto mai di un orientamento corretto.
Cosa succederà nelle prossime ore? Difficile dirlo, sta di fatto che, tra inflazione e crollo dei mercati, la condizione psicologica di molte persone sarà tanto complicata da generare condizioni e situazioni che si svilupperanno negativamente anche nel futuro.
Poi accradrà quello che è successo sempre, dopo la crisi tornerà il sereno e magari i mercati riprenderanno a salire e daranno a qualcuno l’illusione di poterli controllare. Insomma il ciclo riprenderà, tra esplosioni di gioia per qualche colpo alla roulette e disperazione quando la roulette stessa viene chiusa. E’ la storia di sempre, forse non cambierà mai e le lezioni che in tanti oggi stanno vivendo, difficilmente serviranno a salvarne altri.
L’Italia del “fai da te” non può funzionare, sia in finanza, sia in economia, sia in politica. E’ arrivata l’ora delle responsabilità che ha generato questo debito enorme, soprattutto negli ultimi anni, dovrebbe pagarne le cosneguenze, ma soprattutto è arrivato il tempo della competenza. Gli incompetenti è ora che rimangano a casa: non è il macellaio e il barbiere, senza nulla togliere alla loro importante professione, ma non possono essere loro a indicarci quale titolo comprare.
Ma questo vale per tutto come ho detto perchè nel mondo dove siamo entrati non c’è più spazio per l’improvvisazione.
Leopoldo Gasbarro, 13 giugno 2022