Si può ripartire dal cibo? Si può ripartire dal gusto? Si può ricostruire la forza del Paese a partire dalla gastronomia? Me lo chiedo mentre mi preparo per raggiungere il MiCo, il Centro Congressi di Milano dove per la prima volta sono stato invitato come relatore a partecipare alla kermesse italiana più importante nel settore della gastronomia.
Devo dire che mi fa uno strano effetto vedere il mio nome inserito tra quelli di grandissimi protagonisti della cucina nazionale ed internazionale.
Nel programma di questa mattina ci sono i nomi di Ducasse, Pepe, Bartolini, Bastianich. Cosa c’entro io? Mi chiedo. Quando Franco Pepe, uno dei più grandi nomi della Pizza al Mondo, mi ha invitato a strutturare una relazione nello spazio destinato ai suoi contenuti ho subito accettato di buon grado.
Parleremo di Futuro del lavoro, parleremo di “Ricette per la Ripresa”, parleremo di…bhe mica posso svelarvi proprio tutto adesso?!
Due parole, per ora, su Franco Pepe voglio scriverle. Lui viene da Caiazzo, un piccolo centro in provincia di Caserta, poco più di cinquemila anime, un paese come ce ne sono tanti in Italia, un paese che negli scorsi anni ha vissuto tutte le difficoltà della crisi, tutte le difficoltà dettate dal contesto in cui si trova.
Eppure Franco Pepe, nonostante tutto è lì. Lui è rimasto a Caiazzo dove contro tutto e contro tutti ha realizzato il suo progetto, ed oggi è testimone della bontà di uno dei prodotti più italiani di sempre: la pizza appunto.
La prima volta che l’ho incontrato nel 2015, la prima volta che ho scritto di lui gli ho chiesto perchè, come avvenuto per tanti grandi della storia in ogni settore del vivere quotidiano, avesse dovuto combattere anche contro i Mulini a Vento e le Cassandre:
“Credo sia il destino di molti, il destino di quelli che credono in un progetto di cui solo loro hanno una visione chiara. Quando qualche anno fa ho deciso di scommettere su me stesso e di farlo a Caiazzo, un centro che in quel momento stava morendo, nessuna delle persone che mi stava vicino ha compreso, ha voluto comprendermi. Le mie scelte sembravano folli: mi sono indebitato con le banche, ho ristrutturato un palazzetto del ‘700, ho lasciato l’insegnamento scolastico. Insomma agli occhi di chi non capiva sembravo davvero un pazzo, un pazzo che voleva fare il pizzaiolo e voleva farlo nel vicolo di un paesino da cui tutti, invece, stavano cecando di scappar via, un vicolo in cui non era rimasto più nulla se non un rudere da recuperare. Ma la mia visione è stata più forte della realtà che mi circondava. Io sapevo che da quel rudere si poteva ricostruire un palazzo, da quelle pietre si poteva ripartire, quasi rappresentassero le pietre angolari della mia vita. Siamo stati distrutti dall’idea del “posto fisso” del lavoro garantito, anche se quel lavoro non aveva nulla a che vedere con le nostre caratteristiche e potenzialità. Il “posto fisso” ha cancellato le nostre iniziative, la nostra creatività. Ha appiattito verso il basso il mondo in cui abbiamo vissuto. Io però ho voluto seguire un’altra strada. Lo dico sempre quando incontro dei ragazzi. Dico loro di seguire la voce di fare ciò che sentono di voler fare, non quello che gli altri gli dicono di fare”.
Capite che storia?
Prometto che poi ve la racconto meglio, insieme a quelle di tanti altri come lui.
Intanto approfitto per ricordarvi tutti i particolari della manifestazione organizzata da Paolo Marchi e Claudio Ceroni. Non invento nulla, copio il testo dal sito di Identità Golose. E’ la sedicesima edizione, ma potrebbe essere considerata la prima di un nuovo modo di vedere le cose. E non è un caso che si parta dal lavoro come tema principale. Già perché attorno al mondo del gusto, della gastronomia si può costruire davvero una parte importante del futuro di un Paese che si sta riscoprendo sempre più capace di fare cose straordinarie in ogni settore. In questo in maniera particolare.
La sedicesima edizione del congresso di Identità Milano, dal 25 al 27 settembre 2021 al MiCo di Milano, avrà come filo conduttore il tema Costruire un Nuovo Futuro: Il Lavoro. Come hanno scritto Paolo Marchi e Claudio Ceroni, creatori e curatori di Identità Golose: “Se prima non risolveremo questo drammatico problema, se non restituiremo alle donne la dignità professionale persa con la crisi, se i giovani saranno ancora a lungo parcheggiati in un limbo economico, sarà inutile parlare di quale cucina avremo una volta usciti dalla pandemia, se le persone avranno più voglia di innovazione o tradizione, di pizze gourmet o pizze margherita, di dessert al piatto o torte da tagliare a fette, di pesce, carne o verdure, di gelato gastronomico o gusti classici, eternamente quelli. E anche quale vino e quale servizio, al ristorante come in albergo. Prima il lavoro!”.
PROGRAMMA IDENTITÀ MILANO SABATO
Il programma di sabato 25 settembre vedrà il tema portante del congresso – Costruire un Nuovo Futuro: Il Lavoro – al centro delle lezioni in Sala Auditorium. Si susseguiranno interventi di prestigiosi relatori che condivideranno esperienze e idee su come delineare nuove prospettive al settore: già confermati, tra gli altri, Davide Rampello, Alain Ducasse, Cristina Bowerman, Franco Pepe, Leopoldo Gasbarro, Enrico Bartolini, Joe Bastianich. Poi torneranno due sezioni di Identità che da sempre sono molto attese e seguite: Identità di Pasta, ad aprire le danze sarà Carlo Cracco; e Identità di Gelato, sette relatori per sei lezioni, rompe il ghiaccio Martina Caruso e chiude i lavori Marco Pedron. In Sala Gialla 1, infine, il primo dei tre giorni di Identità Cocktail .
PROGRAMMA IDENTITÀ MILANO DOMENICA
In Sala Auditorium di nuovo protagonista il tema Costruire un Nuovo Futuro: Il Lavoro, con molti dei nostri maggiori chef: Carlo Cracco, Antonia Klugmann, Corrado Assenza, Massimiliano Alajmo, Davide Oldani, Moreno Cedroni, Pino Cuttaia, Gianfranco Pascucci, Michelangelo Mammoliti, più l’ospite Paulo Airaudo dalla Spagna. In programma anche un omaggio ad Andrea Paternoster, il “re del miele” scomparso di recente: ne ricorderanno la figura Assenza e Alajmo, insieme ad Alfio Ghezzi. Nelle altre sale: sette grandi pasticceri saranno sul palco di Pasticceria Italiana Contemporanea; altrettante sono le lezioni previste per una nuova sezione del congresso, denominata “Il futuro è oggi”. Torna infine Identità di Sala, dopo il successo degli anni scorsi, con ospiti di prestigio internazionale. E prosegue Identità Cocktail .
PROGRAMMA IDENTITÀ MILANO LUNEDÌ
Fuochi d’artificio come di consueto l’ultimo giorno. A intervenire sul tema del congresso, nella mattinata della Sala Auditorium, sarà Massimo Bottura e con lui altri big: Riccardo Camanini, Josep Roca e Niko Romito. Nel pomeriggio, invece, spazio a Dossier Dessert , riflettori puntati sul rapporto tra alta ristorazione e pasticceria. Nelle altre aule, focus su Identità Naturali , con cinque interventi d’eccezione; su Identità di Formaggio, quattro lezioni da non perdere; e sull’evergreen Identità di Pizza, otto relatori tra grandi maestri e volti giovani. Ultimo giorno anche per Identità Cocktail.
Leopoldo Gasbarro