Il Beige Book della Federal Reserve, l’analisi sulle condizioni dell’economia degli Stati Uniti, evidenzia una cresciuta a ritmi modesti nel mese di febbraio. Il documento della Fed pubblicato ieri mostra ottimismo, un moderato ottimismo. I rapporti sulla spesa dei consumatori e sulle vendite di auto sono stati contrastanti, mentre la produzione complessiva ha mostrato guadagni moderati nonostante i vincoli dal lato dell’offerta.
Il rapporto, noto come Beige Book, si basa su sondaggi condotti dalle 12 banche regionali della Fed. Il documento rappresenta la base per orientare le scelte di politica monetaria quando i funzionari della banca centrale americana si incontreranno il 16-17 marzo prossimo.
L’aspettativa è che la Fed mantenga il suo tasso di riferimento a breve termine a un minimo storico compreso tra zero e lo 0,25%. La banca centrale dovrebbe inoltre segnalare nuovamente che i tassi non aumenteranno nel prossimo futuro e che continuerà anche l’attuale ritmo di $ 120 miliardi al mese di acquisti di obbligazioni.
La maggior parte dei delegati regionali della Fed ha riferito che l’economia era in crescita a febbraio, ma solo ad un ritmo modesto. Ha inciso soprattutto anche il clima violentissimo che ha colpito la regione di Dallas in cui l’attività produttiva è stata avvolta da una violenta tempesta invernale che ha interrotto l’elettricità a milioni di residenti per lungo tempo.
La Fed di New York è stata una delle poche sedi regionali ad aver registrato un calo dell’attività il mese scorso, indicando una “particolare debolezza” nel settore dei servizi.
Dal Beige Book si rileva che la domanda di manodopera varia notevolmente in base al settore e ai livelli di competenza. Molte aziende hanno notato continue difficoltà nell’attrarre e trattenere lavoratori qualificati, con la mancanza di assistenza all’infanzia e una serie di altri vincoli ancora imposti dalla pandemia.
“Gli aumenti salariali per molti distretti dovrebbero persistere o aumentare leggermente nei prossimi mesi“, afferma il rapporto.
L’attività manifatturiera complessiva nella maggior parte dei distretti ha mostrato aumenti modesti nonostante le sfide derivanti dalle interruzioni della catena di approvvigionamento.
I costi di input sono aumentati modestamente il mese scorso, ma con aumenti dei prezzi più elevati visti per acciaio e legname, afferma il rapporto.
In molti distretti, l’aumento dei costi è stato ampiamente attribuito alle interruzioni della catena di approvvigionamento e alla forte domanda complessiva, si legge nel Beige Book, osservando che i costi di trasporto erano aumentati a causa dell’aumento dei costi energetici.