Rotta in picchiata per i conti di Ryanair, che ha registrato un utile quasi dimezzato nel primo trimestre del bilancio 2024-2025: -46% a 392 milioni di dollari, equivalenti a 360 milioni di euro.
Il vettore low cost irlandese guidato da funambolico Michael O’ Leary si è andato a schiantare sul crollo delle tariffe aeree. Nel periodo in esame, compreso tra marzo e giugno di quest’anno, infatti, i biglietti sono stati in media il 15% meno costosi rispetto a dodici mesi fa.
Una spia di come sia stia sgonfiando la bolla dei prezzi iniziata nel post pandemia Covid. Naturalmente questo non significa che non ci siano biglietti salati durante questo esodo estivo oppure che non ci saranno in occasione del controesodo di fine agosto o ancora per le vacanze di Natale. In tutti questi casi si tratta di altissima stagione per il grande afflusso di viaggiatori.
Il vuoto d’aria che ha fatto cadere i profitti di Ryanair segna, piuttosto, una inversione di tendenza strutturale per il mercato dei voli. Il calo dei margini si è infatti materializzato malgrado sia stati 55,5 milioni i passeggeri a scegliere il vettore irlandese, per una crescita del 10 percento.
Non abbastanza però per sostenere i ricavi che planano a 3,6 miliardi (-1%) mentre si appesantiscono dell’11% i costi a livello operativo, in particolare per l’aggravio sui salari.
Un problema quello dei prezzi dei biglietti e quindi dei margini in calo, pur a fronte di un traffico in aumento, di cui è probabile pagheranno dazio tutte le compagnie aeree, perlomeno quelle europee e meno forti sul lungo raggio, cioè i profittevoli voli intercontinentali.
Quanto accaduto a Ryanair rappresenta in sostanza una ragione ulteriore, insieme ai svariati miliardi bruciati per riempire per decenni i serbatoi della vecchia Alitalia e accompagnarne gli addetti alla pensione, per essere felici che la Concorrenza europea abbia dato il via libera all’ingresso di Ita Airways nell’hangar della tedesca Lufthansa.
La stesso O’ Leary ha ammesso che, malgrado la forte domanda dei viaggiatori, i prezzi sul mercato restano sotto le attese e comunque inferiori rispetto ai livelli di un anno fa. Una rotta discendente che peraltro aveva già fatto capolino in occasione del periodo pasquale.
Ryanair conta di chiudere l’anno che terminerà nel marzo del 2025 avendo fatto accomodare 200milioni di passeggeri (+8%) sui propri sedili. Tutto questo a meno che non si verifichino ritardi nelle consegne da parte della Boeing.
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In ogni caso gli investitori ieri hanno preferito saltare fuori dalle uscite di sicurezza di Ryanair, mentre il titolo arrivava a cedere fino al 15% alla Borsa di Dublino.
La gelata delle tariffe rappresenta invece una piccola consolazione per i vacanzieri e per tutte le persone che sono alla ricerca di una offerta last minute per lasciarsi alle spalle la canicola che soffoca case e giardini delle nostre città.