Economia

Il paradosso di Netflix: il troppo che storpia

Rassegna stampa del 27 novembre 2018

Economia

Quando ero piccola, ricordo che ci univamo in famiglia davanti alla televisione, le opzioni erano i classici canali Rai e Mediaset, sapevamo che alle 20:45, subito dopo il telegiornale, iniziava qualche film e si guardava quello da loro proposto. Alle undici ragionevolmente finiva e si andava a dormire.

Ora? Abbiamo Netflix, quante volte vi è capitato di voler guardare un film sulla piattaforma più ricca di contenuti e trascorrere la serata a scegliere il film ma trovarsi dopo ore frustrati per non saper cosa scegliere per le troppe opzioni. Pensate che nella versione americana ci sono circa 5.400 contenuti.

Eppure, tutta questa libertà di scelta, vantaggiosa da un punto di vista pratico, ci porta, dal punto di vista psicologico, un grosso svantaggio: questa abbondanza ci può disorientare.
Il risultato? Posti di fronte a più alternative, finiamo per non scegliere nulla. E così ci ritroviamo a mezzanotte a letto senza aver guardato niente e con la consapevolezza di aver sprecato una serata.

Anche se siamo così attratti dalle opzioni e lavoriamo così duramente per averle, troppo spesso ne siamo sopraffatti, ci sentiamo paralizzati e finiamo per non scegliere nulla.

Tommaso d’Aquino diceva:

“Un uomo ha libertà di scelta nella misura in cui è razionale.” 

Questo è quello che viene chiamato “il paradosso della troppa scelta” in realtà non è solo tipico di Netflix ma di tante altre situazioni. Un esempio potrebbe essere quello degli investimenti.

Esatto, anche gli investimenti e la finanza non sono immuni a questa distorsione. Se sei un risparmiatore che sente la necessità investire i propri risparmi, soprattutto se le tue competenze sul mondo finanziario sono limitate, troverai difficoltà a scegliere quale prodotto è meglio per te.

La quantità delle opzioni a tua disposizione e l’infodemia dilagante degli ultimi anni potrebbe sopraffarti e dedicare del tempo ad una scelta può sicuramente arrecarti un forte stress. La paura di fare delle scelte sbagliate e perdere delle importanti opportunità o peggio, i tuoi risparmi, protrebbe paralizzare.

Anche un investitore professionista, nel mondo di oggi, può avere difficoltà a valutare e filtrare tutte le opzioni di investimento disponibili. Secondo i dati di Morningstar ad oggi sono disponibili  12.536 ETF, oltre 45.458 fondi, 461 fondi pensione, oltre 20 materie prime, innumerevoli prodotti strutturati, derivati, asset privati ​​e , più recentemente, anche criptovalute.

Per un investitore, per quanto esperto, il compito di filtrare e razionalizzare il mondo degli investimenti è diventato ancora più complesso perché il flusso di informazioni hanno raggiunto livelli estremi. Se anni fa si trattava solo di leggere un quotidiano di settore, oggi l’informazione finanziaria è pervasiva e multicanale, con un nuovo ecosistema social ricco di sedicenti esperti. Informazioni che prima andavi a ricercare ora sono loro ad esserti fornite in modo a volte poco efficace.

Un altro problema potrebbe sorgere poi quando si comparano due investimenti. Chi opta per il fai-da-te, si troverebbe davanti a sé moltissime opzioni diverse. Dai costi alla strategia di investimento, alla performance, sono tantissimi gli indicatori che potrebbero essere considerati. E definire la propria priorità per capire ciò che è davvero importante per la propria vita può rivelarsi estremamente complesso.

Considera il modo in cui le persone normalmente prendono le decisioni. In generale, iniziamo esaminando tutte le scelte disponibili, consideriamo i potenziali risultati di tali opzioni, classifichiamo le conseguenze di ciascuna linea d’azione e quindi consideriamo la probabilità che tali opzioni siano influenzate da qualche evento incerto.

Per semplificare ulteriormente, supponiamo che tu abbia 1 ora di tempo e devi scegliere tra due opzioni, l’opzione A e l’opzione B. Ciò significa che hai mezz’ora per esaminare ciascuna opzione e decidere qual è la migliore per te. Al contrario, se devi scegliere tra 6 opzioni, puoi dedicare solo un massimo di 10 minuti per opzione, e diventa anche molto più complicato confrontarle, perché ci sono più alternative con cui lavorare, bloccandoci.

 

Inflazione: il costo dell’inerzia

Ma il conto di rimanere fermi nell’inazione, quando si tratta di investimenti, può costarti molto caro. Moltissime persone, pur comprendendo la necessità di investire, preferiscono infatti rimandare questa decisione procrastinando all’infinito. L’inazione in finanza ovviamente ha un costo, che si chiama inflazione. La crescita dei prezzi, nel tempo, è destinata a ridurre il potere di acquisto dei tuoi risparmi. Questo vuol dire che di fatto il tuo risparmio andrà a perdere di valore, ed in modo significativo.

Vediamo questo stesso fenomeno manifestarsi anche nei piani pensionistici. Generazioni fa, le aziende fornivano un piano pensionistico in cui non c’erano opzioni. I pagamenti del piano pensionistico erano calcolati in base all’anzianità di servizio e allo stipendio percepito al momento del pensionamento.

Le aziende pensano di fornire un ottimo servizio ai propri dipendenti fornendo più opzioni, ma quando il numero di opzioni di investimento diventa troppo alto, i dipendenti non sanno più cosa scegliere. Non sentono di avere le capacità e conoscenze per prendere una decisione oculata, quindi rimandano e finiscono per non investire mai, proprio come la sera quando cerchiamo di guardare un film

Uno studio ha stabilito che per ogni 10 fondi comuni offerti dal datore di lavoro, il tasso di partecipazione è diminuito del 2%. Se un’azienda offre 50 fondi, partecipa il 10% in meno di dipendenti rispetto a se vengono offerti solo 5 fondi.  Anche quando i datori di lavoro offrono denaro gratuitamente, ad esempio fondi integrativi, troppe opzioni portano i dipendenti all’inerzia.

 

Pensateci bene: il fatto che finora abbiate accumulato pochi risparmi può essere dovuto al meccanismo psicologico di cui vi ho parlato, per cui, pur di non dover scegliere in mezzo a mille alternative e mille informazioni, ad ora vi siete limitati a rimandare la decisione da prendere per i vostri risparmi?

La strategia per evitare di restare impantanati è capire e valutare razionalmente la tua situazione. Dove vuoi arrivare? Quale è il tuo obiettivo?

 

Cosa può aiutarti a prendere decisioni?

In questo mondo di  opzioni infinite e informazioni gratuite, il ruolo di un consulente non è mai stato così necessario, dando disciplina e struttura a un investimento ed alla pianificazione finanziaria per raggiungere i propri obiettivi, mitigando tutti i pregiudizi comportamentali che sono tipici di un investitore, fornendo un metodo, una strategia.

La tecnologia ha un grandissimo potere nell’orientarci non solo nel filtrare ed eliminare le opzioni dannose o inutili ma ci permette di ridurre ed individuare i prodotti più adatti a noi. La digitalizzazione della finanza è un potente supporto non solo agli investitori privati ma anche per i consulenti, permettendo di delegare la selezione dei fondi per dedicare il loro tempo alla relazione con il cliente ed accompagnare il risparmiatore a raggiungere i propri obiettivi.

Deborah Ullasci, 22 marzo 2022