Il rilancio del paese viaggia su rotaia

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“Le nuove infrastrutture saranno fatte in un’ottica di sostenibilità, di economia circolare e di coinvolgimento dei cittadini” sostiene il Ministro Enrico Giovannini che ha espresso la sua soddisfazione, a seguito dell’attuazione delle riforme previste dal Pnrr la scorsa settimana dichiarando che “Con le riforme approvate in Cdm e quelle definite in sede di conversione del decreto legge Infrastrutture e trasporti, il Mims raggiunge gli obiettivi di quest’anno e anticipa quelli previsti per marzo e dicembre 2022”.

 

Per rimettere in moto il Paese e a renderlo più competitivo e attrattivo per gli investimenti tra le soluzioni necessarie saranno quelle di dotare l’Italia di un patrimonio infrastrutturale moderno e sostenibile sfruttando al meglio l’occasione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

All’interno della Missione 3 del piano, quello delle Infrastrutture per una mobilità sostenibile, le risorse saranno destinate per l’80% a interventi di sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria nazionale e regionale.

Gli investimenti di cui è incaricata, in particolare, la Rfi (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) sono articolati in otto ambiti. Nello specifico:

  1. Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il sud per i passeggeri e le merci
  2. Linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano all’Europa
  3. Connessioni diagonali
  4. Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)
  5. Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave
  6. Potenziamento delle linee regionali
  7. Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie del sud
  8. Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud.

Tra il potenziamento dei collegamenti ferroviari ad alta velocità verso sud per passeggeri e merci risulta un target di realizzazione per una struttura di 69 km di nuove linee AV entro giugno 2024 e 274 km di nuove linee AV entro giugno 2026, linee ad alta velocià nel nord che collegano all’Europa con 53 km di nuove linee AV/AC a dicembre 2025 e 180 km entro giugno 2026. Le connessioni diagonali (Orte-Falconara, Taranto-Battipaglia, Roma-Pescara) con un target stabilito nel PNRR di 87 km di nuove linee o di raddoppi entro giugno 2026.

Inoltre verranno assegnati circa 454 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali; oltre 677 milioni di euro per il potenziamento delle reti ferroviarie regionali; 278 milioni di euro per interventi di potenziamento e rinnovo del materiale rotabile; 140 milioni di euro per ulteriori interventi di potenziamento e ammodernamento delle linee ferroviarie, con il contestuale rinnovo del parco rotabile.

E’ inoltre notizia recente che la rete Ferroviaria Italiana ha a disposizione 1,3 miliardi di euro in più per il 2021 per accelerare la realizzazione delle opere infrastrutturali. La disposizione è contenuta nel decreto Fiscale 2022 approvato il 15 ottobre dal Consiglio dei ministri.

I fondi del PNRR stanziati dall’Europa rappresentano l’occasione per ridurre il divario tra Nord e Sud mettendo in connessione il Mezzogiorno con l’Europa così da trasformarlo in centro nevralgico per persone e merci, integrando i territori del Meridione con i grandi corridoi europei.

Ne sono un esempio la Napoli-Bari e la Palermo-Catania-Messina, direttrici fondamentali del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo che rappresenta un asse Nord-Sud cruciale per l’economia europea. Anche il nuovo collegamento ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria consentirà di spostarsi lungo la Penisola con meno difficoltà avvicinando luoghi, persone e cose: le due città saranno collegate in 3 ore e 40 minuti con benefici per i collegamenti da e per la Sicilia. 

Ci sono poi le tratte del Nord Italia che metteranno in connessione questa parte di Paese con gli altri corridoi europei: la linea ferroviaria del Terzo Valico, destinata a rendere più vicine Genova e Milano, la Brescia-Verona-Vicenza e la Verona-Brennero.

Si consideri che oggi in Italia il trasporto merci su rotaia vale più o meno il 10%, la media dei paesi europei è al 20%, i nostri paesi confinanti viaggiano su 35%. Inoltre l’Ue ha fissato un obiettivo ben preciso, che entro il 2030 il 30% delle merci viaggi non più su gomma.

 

Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)

Il programma ERTMS nasce dalla volontà, condivisa con l’Unione Europea, di connettere senza limitazioni i vari stati membri, applicando a bordo dei treni e a terra la medesima tecnologia, progetto che mira a sostituire gli attuali sistemi di sicurezza in uso sulle linee ferroviarie per garantire la corretta circolazione dei treni.

Già da alcuni anni l’Italia è impegnata nella realizzazione del cosiddetto «Breakthrough Program», che permetterà entro il 2023 di estendere la tecnologia ERTMS ai principali corridoi del nord in sovrapposizione all’attuale sistema SCMT.

Dal 2022 è prevista l’implementazione del sistema ERTMS L2 Stand Alone, con il decommissioning del Sistema nazionale (SCMT) e il progressivo upgrading con ERTMS dei veicoli (circa 5000 oggi circolanti con SCMT). Nel PNRR è previsto l’attrezzaggio di circa 3.400 km con ERTMS, di cui 1377 km negli anni 2022-2024 e ulteriori 2023 km negli anni 2025-2026.

E’ stato stabilito inoltre il rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave con 700 km di linea potenziati entro dicembre 2024, 1.280 km entro giugno 2026 ed il potenziamento delle linee regionali con un upgrade di 680 km di linee regionali entro giugno 2026

 

A queste riforme, inserite tra quelle previste dal Pnrr entro la fine del 2021, si aggiungono quelle inserite dalle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera nella conversione del decreto legge Infrastrutture e che riguardano la sicurezza di strade, ponti, viadotti, il piano invasi e la pianificazione strategica delle Autorità portuali.

Deborah Ullasci

 

 

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