Commenti all'articolo Inflazione? Attenti a due effetti rischiosi
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alessandro
8 Marzo 2021, 9:22 9:22
Gli ambienti economici internazionali, più attenti alle possibili tendenze future che ai dati di giornata, incominciano a porsi delle domande rispetto al pericolo di una ripresa dell’inflazione, che possa andare ben oltre al 2%, il cosiddetto target ottimale d’inflazione delle banche centrali. La preoccupazione maggiore riguarda gli Stati Uniti, ma anche in Europa, in particolare in Germania e in Francia, le voci turbate non sono poche. Lungi da noi l’idea di introdurre un altro elemento di tensione e di paura in una situazione internazionale e nazionale già sovraccarica di problemi. Nel 2020 i deficit aggregati dei governi sono stati pari all’11% del Pil globale, maggiore di tre volte alla media degli ultimi 10 anni. L’anno scorso, anche i bilanci delle banche centrali sono cresciuti del 13% in rapporto al Pil globale. In altre parole, i deficit di governo sono stati finanziati attraverso la creazione di nuova liquidità. Ciò può funzionare soltanto se vi sono abbastanza risparmiatori e investitori disposti a comprare e tenersi obbligazioni a interesse quasi zero e a volte persino negativo. Se, per qualsiasi motivo, essi dovessero spostarsi verso altri tipi di investimento, allora le monete di questi Paesi si indebolirebbero generando anche un aumento dei prezzi al consumo. In Europa cresce una certa preoccupazione, espressa soprattutto da economisti tedeschi che hanno sempre il terrore dell’esperienza della Repubblica… Leggi il resto »
Gli ambienti economici internazionali, più attenti alle possibili tendenze future che ai dati di giornata, incominciano a porsi delle domande rispetto al pericolo di una ripresa dell’inflazione, che possa andare ben oltre al 2%, il cosiddetto target ottimale d’inflazione delle banche centrali. La preoccupazione maggiore riguarda gli Stati Uniti, ma anche in Europa, in particolare in Germania e in Francia, le voci turbate non sono poche. Lungi da noi l’idea di introdurre un altro elemento di tensione e di paura in una situazione internazionale e nazionale già sovraccarica di problemi. Nel 2020 i deficit aggregati dei governi sono stati pari all’11% del Pil globale, maggiore di tre volte alla media degli ultimi 10 anni. L’anno scorso, anche i bilanci delle banche centrali sono cresciuti del 13% in rapporto al Pil globale. In altre parole, i deficit di governo sono stati finanziati attraverso la creazione di nuova liquidità. Ciò può funzionare soltanto se vi sono abbastanza risparmiatori e investitori disposti a comprare e tenersi obbligazioni a interesse quasi zero e a volte persino negativo. Se, per qualsiasi motivo, essi dovessero spostarsi verso altri tipi di investimento, allora le monete di questi Paesi si indebolirebbero generando anche un aumento dei prezzi al consumo. In Europa cresce una certa preoccupazione, espressa soprattutto da economisti tedeschi che hanno sempre il terrore dell’esperienza della Repubblica… Leggi il resto »