Inflazione crescente e paura di investire: una combinazione pericolosa

Rassegna stampa del 30 maggio 2019

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paura di investire

È comparsa una “nuova tassa: si chiama inflazione e, secondo gli ultimi dati, è prossima all’8%.

Si tratta di una patrimoniale nascosta, non evidente, ma che pesa sui bilanci di fine mese di tutte le famiglie. Gli ingenti depositi degli Italiani attualmente parcheggiati in conto corrente o in soluzioni di breve termine similari, sostanzialmente infruttiferi, così come “i soldi sotto il materasso”, saranno erosi in maniera importante se non si vorrà ricorrere a forme di investimento.

 

In queste settimane, le tensioni in Ucraina hanno prodotto due effetti devastanti:

  • prezzi delle materie prime alle stelle;
  • timore ad investire i risparmi parcheggiati in liquidità ai massimi.

Il mix è devastante per tutti noi.

Senza entrare nel merito del drammatico conflitto bellico, che porta con sé moltissime vittime e ferite difficilmente rimarginabili, volendo esclusivamente restare nel campo di un’analisi economico-finanziaria, proprio nel momento in cui si creano le migliori opportunità si registrano le consuete fughe dai mercati da parte della gran parte dei risparmiatori.

Sembra un paradosso ma è la pura e semplice verità.

Ho usato appositamente il termine “consuete” in quanto, purtroppo, i tanti piccoli risparmiatori, colti dai timori che tutto possa precipitare, solitamente vendono a prezzi di “saldo” ciò che gli esperti operatori comprano “a piene mani”.

 

Nonostante lo si continui a ripetere, sono pochi a fare affari a danno dei tanti che non reggono alla pressione dell’emotività.

Infatti, dare troppo peso alla cronaca dei media, che svolgono giustamente il loro lavoro e che raccontano in maniera cruda quanto accade nelle zone di guerra, e a coloro che prevedono sempre un futuro nefasto, produce danni irreparabili ai nostri portafogli.

La storia dei mercati finanziari lo dimostra in maniera chiara e inconfutabile: il mercato azionario dovrebbe scendere oggi del 65% per tornare ai livelli di 10 anni fa, nonostante le molte crisi attraversate per i motivi più disparati.

Il messaggio da cogliere?

La paura e la volatilità sono le fonti dei rendimenti futuri e le caratteristiche permanenti dell’investimento. Non sono forze maligne da cui fuggire verso alternative che garantiscono sicurezza e rivalutazioni.

In termini più semplici: rischio e rendimento sono positivamente correlati. Qualsiasi cosa si provi a fare per diminuire il primo avrà alla fine un effetto riduttivo sul secondo.

Riporto un esempio per comprendere il motivo per cui sarebbe valsa la pena rimanere investiti per tutti gli ultimi 10 anni nel mercato azionario, senza agire nel durante.

La linea blu rappresenta la crescita dell’IPC americana (inflazione anno su anno) nell’ultimo decennio. 

La linea viola rappresenta il rendimento del principale indice azionario americano, lo S&P500 (dividendi inclusi), nello stesso periodo di tempo. 

Mentre l’inflazione risulta aumentata vertiginosamente negli ultimi sei mesi, gli investitori in azioni, che si sono preparati per questo da dieci anni, ora hanno le armi (il capitale rivalutato) per gestirla. 

La linea arancione (contanti, conti correnti) non raggiungerà mai i valori delle altre due.

Quest’ultima rappresenta il rendimento della liquidità, la scelta di chi non vuole correre rischi, ma inconsapevolmente erode il valore reale del proprio patrimonio.

Le persone che ascoltano e seguono le indicazioni di quelli che ogni giorno evidenziano come il mondo dovrà affrontare sfide titaniche e che, proprio per questo, le ostacolano nel prendere scelte di investimento virtuose, non potranno mai beneficiare del ritorno offerto dagli investimenti nell’economia reale (mercati azionari diversificati).

 

Siamo certi che la sicurezza, in un contesto di crescita dei prezzi, del tenore di vita in generale, sia proprio quella di rimanere passivi?

Ci sarà sempre chi riceverà molta attenzione raccontando ciò che secondo il suo parere andrà male, alimentando i timori e colpendo le nostre emozioni.

Il problema è che queste persone non faranno mai riferimento ai nostri obiettivi, alle esigenze delle nostre famiglie, che spesso sono collocate in un futuro lontano. Semplicemente non ne sono minimamente interessati.

Cosa fare allora?

Utilizziamo gli insegnamenti di Benjamin Graham, Warren Buffett e Richard Thaler:

  • diversificare, attraverso strumenti idonei
  • sfruttare a nostro favore l’alleato Tempo
  • investire nei mercati azionari legati all’economia reale
  • comprare quando sul mercato ci sono i “saldi” (momenti di crisi)
  • vendere quando i valori sono elevati (momenti di euforia)

Il loro approccio funziona sempre.

A riprova di questo, ecco la crescita dell’indice S&P500 dal 2009 ad oggi, nonostante i tantissimi motivi per vendere che avremmo potuto addurre in questo periodo.

A questo punto, risulta evidente come sia essenziale concentrarsi sul lungo termine, per tutti gli obiettivi di vita che dovremo raggiungere tra anni e non nell’immediato. Solo in questo modo potremo evitare che i nostri risparmi non vengano erosi dalla tassa occulta chiamata inflazione. Non ci sono alternative.

Non è necessario negoziare valute, futures e opzioni per aumentare la ricchezza negli anni. Non è necessario negoziare in giornata le azioni sulla base di segnali di trading. Niente di tutto ciò è necessario, anzi, spesso dannoso per chi non è un investitore professionale, come dimostrano moltissime analisi su questo argomento.

 

Come ricordo sempre ai miei clienti, ci sono poche ma importanti regole da seguire.

Comportamenti virtuosi dell’investitore

  • Individua gli obiettivi da raggiungere
  • Cerca e trova un consulente, non un astrologo
  • Investi e mantieni
  • Non movimentare troppo il tuo portafoglio
  • Stai lontano dalle “trappole della cronaca”
  • Sii in grado di considerare le opportunità che il futuro potrà offrire

Credo che la sfida più importante che spetta ai Consulenti Finanziari, ora più che mai, sia quella di aiutare i propri Clienti ad essere maggiormente consapevoli nel gestire al meglio i propri risparmi, educandoli su tematiche finanziarie.

La fiducia reciproca è certamente un fattore fondamentale.

Pier Paolo Abbà, 14 marzo 2022

 

 

 

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