Economia

Investire a rate: batte il mercato e ti rende prudente

È stata una settimana densa di appuntamenti: martedì le elezioni di mid-term in America e giovedì il dato sull’inflazione americana; a questi due attesi appuntamenti si è aggiunto, inatteso, il crack della società Ftx, uno dei principali operatori nel mondo delle criptovalute.

I primi due appuntamenti, come dicevo, erano attesi: le elezioni stavolta hanno sorpreso tutti perché da più parti ci si aspettava il trionfo del Partito Repubblicano (l’onda rossa era stata forse troppo prematuramente definita) e invece Biden ha resistito bene e addirittura in alcuni Stati i democratici hanno inaspettatamente vinto. Giovedì è stato il turno della diffusione del dato sull’inflazione americana di Ottobre e finalmente – dopo mesi di sofferenza – la rilevazione ha portato un regalo ai mercati: i prezzi al consumo sono aumentati del 7,7%, un dato alto ma meno dell’8,2% di Settembre e meno del 7,9% previsto dagli analisti.

È stato l’incremento più basso da Gennaio e soprattutto è continuata la discesa del cosiddetto indice core ovvero quello che esclude la parte più volatile costituita da energia e generi alimentari: 6,3% vs. 6,6% di Settembre.

Tanto è bastato perché i mercati tirassero un sospiro di sollievo e festeggiassero nella prospettiva di una Federal Reserve meno aggressiva; in poco tempo i prezzi sono schizzati verso l’alto e i listini hanno portato in scena un rally che non si vedeva da tempo: Nasdaq +7,35%, Dow Jones +3,7%, S&P 500 +5,5%, Francoforte +3,51%, Milano +2,58%, Londra +1,08% e Parigi +1,96%.

E allora perché ghiaccio sottile?

Perché pur essendo assolutamente convinto che quando finalmente l’inflazione si fermerà le banche centrali modificheranno la loro politica monetaria, caratterizzata quest’anno da ripetuti rialzi dei tassi, in senso meno aggressivo (prima probabilmente un rallentamento del ritmo e poi forse addirittura dei ribassi) non sappiamo se il dato positivo dell’inflazione di ottobre verrà confermato anche a novembre.

L’inflazione è un po’ come il dentifricio: una volta che lo hai fatto uscire dal tubetto è difficilissimo farcelo rientrare.

E allora bisogna usare la stessa prudenza che si usa quando si cammina su una lastra di ghiaccio della quale non si conosce lo spessore: passi lenti e misurati; si può anzi si deve (per chi è uscito) rientrare nel mercato, ma senza slanci eccessivi, non è il momento degli all in.

Ribadisco che la gran parte dei gestori dice da qualche mese, ci vuole prudenza ma tutte le asset class (azioni, titoli di stato, obbligazioni ecc…) offrono valutazioni più convenienti rispetto a quelle di inizio anno (a causa delle discese dei prezzi ovvio) e – in particolare per le obbligazioni troviamo rendimenti che non si vedevano da anni e anni, quindi: Adelante! Con juicio!

Massimiliano Maccari, 12 novembre 2022