Economia

Italia e Svizzera firmano la tregua del Gianduiotto

L’eveltica Lindt rinuncia a opporsi al disciplinare Igp voluto dalla Regione Piemonte. Ma la sua Caffarel continuerà a produrre il cioccolatino senza aderire ai paletti

italia svizzera lindt © Oleksandr Filon e rvlsoft tramite Canva.com

Finisce in un accordo di compromesso, che tradisce però un retrogusto da tregua armata, la guerra commerciale tra Italia e Francia per la ricetta del vero Gianduiotto. Cioccolatino simbolo di Torino e orgoglio dei maitres chocolatiers sabaudi, ma soprattutto protagonista di un mercato che vale 200 milioni di euro in termini di consumi.

Lindt, a cui fa capo l’italiana Caffarel che nel 1865 aveva inventato il cioccolatino a forma di mattone, ha infatti al momento deposto le armi. Il colosso svizzero ha rinunciato a opporsi al dossier avviato dai produttori del Nord est, con lo scudo della Regione Piemonte, per ottenere da Bruxelles il riconoscimento Igp per il “loro” gianduiotto. Quello dal cuore profumato delle nocciole Igp del Piemonte, le più care e ricercate sul mercato.

Gli elvetici continueranno, però, a distribuire il “proprio” gianduiotto. Senza, quindi, curarsi del disciplinare con cui l’Italia voleva dettare la ricetta del vero gianduiotto o dover rinunciare al latte in polvere come avrebbero voluto i pasticceri piemontesi.

Proprio attorno al disciplinare e al riconoscimento di “identificazione geografica tipica” per il cioccolatino i due fronti si erano dati battaglia davanti al Commissario Ue all’Agricoltura. Fino al vertice che in questi giorni ha decretato l’armistizio, tenendo conto degli opposti interessi commerciali dei contendenti.

Lindt ha però tracciato un confine che ritiene invalicabile, se non al prezzo di tornare a schierare gli avvocati e imbracciare le armi legali. In particolare, il big elvetico pretende il riconoscimento formale, dal punto di vista giuridico, del diritto di continuare a utilizzare, al di fuori della Identificazione geografica protetta, il marchio di interesse nazionale «Gianduia 1865 – L’autentico Gianduiotto di Torino» che appartiene a Caffarel.

Per approfondire leggi anche: la ritorsione protezionistica della Cina contro i superalcolici europei.

A questo punto la parola passa prima al nostro ministero dell’Agricoltura per il riconoscimento Igp del disciplinare e poi a Bruxeless. Ai consumatori più golosi non resta che scartare lentamente i cioccolatini usciti dalle catene di produzione dei contendenti, assaporarne prima gli odori e poi il gusto. Così da scegliere il migliore secondo l’insindacabile olfatto e palato di ciascuno, possibilmente senza dimenticare di dare un’occhiata al prezzo di vendita.