Economia

Italiani hi-tech, 30 anni di acquisti di telefoni e computer

Cala l’interesse per mobili e abbigliamento. E la spesa pro-capite resta sotto i massimi

telefoni

Prosegue da trent’anni la “telefonata” verso il futuro delle famiglie italiane. Una chiamata che si è trasformata più volte lungo il percorso dell’innovazione tecnologica, mentre il telefono di casa diventava prima il cellulare e poi una sorta di computer portatile con la rivoluzione Apple.

La febbre da schermo – tra videochiamate, chat, social network e meeting di lavoro sulle piattaforme specializzate – ha infatti spinto gli italiani prima a cambiare il telefono di casa per avere quello a tasti o il cordless e poi personal computer e smartphone.

Fonte: Confcommercio

A descrivere la corsa alla tecnologia della Penisola è uno studio di Confcommercio, secondo cui sono stati proprio i telefoni a registrare un boom nei consumi dei nostri connazionali: +6.500% negli ultimi 30 anni. E più in generale la tecnologia, con un incremento della spesa pro-capite del 962% per aggiudicarsi pc, prodotti audiovisivi e multimediali.

Altro volano dei consumi e quindi del Pil sono poi stati i servizi ricreativi e culturali che hanno registrato un +90%. Hanno invece accusato una flessione non solo, come era da attendersi, l’abbigliamento (-3,9%) e i mobili-elettrodomestici (-3,5%) ma anche alimentari e bevande (-10,6%). Nonchè luce e gas, grazie anche alla riduzione degli sprechi e alle politiche di risparmio energetico adottate negli ultimi anni complici elettrodomestici più performanti.

In ogni caso quest’anno – con 21.778 euro pro-capite – la spesa per consumi delle famiglie, sebbene abbia recuperato i livelli pre-pandemici, è ancora sotto i livelli di 138 euro rispetto al picco toccato nel 2007.

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“Quest’anno i consumi legati al tempo libero e quelli della filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza”, avverte il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Insomma,  prosegue Sangalli, “molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione e dagli investimenti del Pnrr. E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può e deve sostenere redditi e consumi delle famiglie”.

 

Fonte: Confcommercio

 

Un chiaro messaggio che i negozianti inviano al governo che, al rientro della pausa estiva, dovrà mettersi al lavoro sulla legge di bilancio affidata al ministro Giancarlo Giorgetti. La sfida principale, in attesa della riforma fiscale complessiva, è trovare lo spazio per confermare almeno gli sgravi ora in essere malgrado la procedura di infrazione avviata dall’Unione europea.