Forte resilienza e soprattutto capacità di ripresa superiore ad ogni aspettativa: il settore della Cosmesi porta buone notizie nell’economia italiana, con i ricavi a 11,5 miliardi di euro, con un +10,2% rispetto all’anno precedente 2020/2021; domanda interna che sfiora i 7 miliardi (+ 6,7 rispetto all’anno precedente) export a 4,7 miliardi (+13,5%).
Un settore che si conferma uno dei più trainanti per il made in Italy, come è stato messo in evidenza nel Cosmoprof Bologna 2022, una delle più importanti convention mondiali di questo settore, appena terminato. Mentre le previsioni parlano di un ritorno ai livelli pre-Covid alla fine di quest’anno, con un valore stimato di appena sopra i 12 mld di euro: in particolare il segmento skincare (+5%) e per i profumi (+3%) mentre stabile rimarrebbe il personal care.
Ma il vero boom avrà come protagonisti i cosmetici naturali, con una crescita stimata del 44%. A tal proposito abbiamo sentito Enrico Zannini, Direttore generale di Bologna Fiere Cosmoprof “In Italia abbiamo molti distretti produttivi chiave per l’industria cosmetica mondiale. In Lombardia, ad esempio, nasce oltre il 60% di prodotti make-up venduto in tutto il mondo. Strategici sono anche gli hub con i principali player per l’industria del colore per capello e degli arredi e forniture per i saloni di acconciatura e centri estetici. In generale l’Italia gioca un ruolo chiave per la ricerca e lo sviluppo dell’industria beauty a livello mondiale”.
Tuttavia impossibile non risentirne della guerra in Ucraina “che in questo momento – aggiunge Zannini – sta purtroppo creando tanti e crescenti problemi per l’economia di tutta Europa e quindi del nostro Paese. Le ricadute sulla fiera non sono state particolarmente incisive, perché non sono molti i produttori nel paese, ma sicuramente è un mercato importante per molte delle nostre aziende. Le ricadute saranno sicuramente a lungo termine, sia per quanto riguarda il rincaro dei costi energetici, sia per la necessità per alcuni player del nostro comparto di rivedere le strategie di esportazione”.
Questa edizione del Cosmoprof ha messo in evidenza anche un dato inconfutabile: è cambiata a livello economico la geografia della cosmesi nel mondo. Analizzando gli ultimi 5 anni il baricentro si è spostato verso Oriente. Infatti l’Europa che prima rappresentava il 41,9% dell’intero mercato oggi copre il 33,1; di contro è cresciuto sensibilmente il perso dell’Asia Pacific, passato dal 20,4 al 30%.
Tuttavia parcellizzando il mercato della Cosmesi, il primo mercato mondiale risulta essere ancora l’Americacon il 42,9%; segue l’Asia con 33,1% e l’Europa con il 18,4. Considerando in particolare i vari Paesi in cima alla lista dei Top 10 troviamo gli Stati Uniti con il 24,9%, anche se in lieve calo rispetto a un paio di anni fa; la Cina balzata dall’8,5 al 12,3% in soli due anni; seguita dal Giappone e dall’India. Fin qui il panorama internazionale di un settore che è stato definito “uno dei fiori all’occhiello del made in Italy”.
Se spostiamo la lente di ingrandimento esclusivamente per il nostro Paese, vediamo anzitutto che i canali professionali, acconciatura (+22,1%) ed estetica (+28%) chiudono il 2021 con una crescita notevole e un valore rispettivo di 554 e di 215 milioni di euro, secondo i dati del Centro Studi di Cosmetica Italia diretto da Gian Andrea Positano; un incremento prevedibile nel contesto di un confronto diretto con un 2020 difficile, anche a causa delle chiusure.
L’e-commerce rientra tra i canali che evidenziano trend marcatamente positivi e registra un aumento pari al +23,2%, confermandosi, con un valore di 870 milioni di euro, come una scelta ormai irrinunciabile nelle mutate abitudini dei consumatori. La profumeria, pur condizionata da nuove modalità di acquisto che hanno spostato i consumi anche verso altri canali, raggiunge un +22,6%, posizionandosi, con un valore di oltre 1,88 milioni di euro, al secondo posto, accanto alla farmacia, per vendite di cosmetici in Italia. Segnali di ripresa arrivano dall’erboristeria, con un +13,8% e un valore di 370 milioni di euro, che lascia emergere al suo interno andamenti diversi tra monomarca e punti vendita tradizionali.
La farmacia, che rispetto agli altri canali ha sempre contenuto i cali, chiude il 2021 con un trend pari a +2% per un valore di 1,84 milioni di euro a fine esercizio. La stessa crescita (+2%) viene registrata dalle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) che, diversamente dagli altri canali che negli scorsi anni hanno subito forti contrazioni, non mostrano una decisa ripresa e si attestano a 345 milioni di euro.
La grande distribuzione conosce invece un rialzo pari a 1 punto percentuale, segnalando un andamento costante negli ultimi esercizi e pressoché indifferente agli effetti della pandemia (4.500 milioni di euro). Infine, il fatturato del contoterzismo registra un +8%, sicuramente influenzato dalla ripresa dei mercati internazionali (prossimo ai 2 miliardi di euro). “Le prospettive di ripresa per l’anno in corso sono evidenti – ha affermato Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia – tanto che le stime elaborate in questi giorni prevedono una chiusura del 2022 prossima ai 12,5 miliardi di euro; un valore di fatturato superiore a quello registrato dalle imprese cosmetiche nel 2019, prima della pandemia, quando superava di poco i 12 miliardi di euro.
La crisi ha avuto un deciso impatto sulla filiera cosmetica, che tuttavia ha dimostrato la propria capacità di andare oltre le difficoltà congiunturali e rimanere al passo con le richieste del mercato. Una propensione all’adattamento a una realtà in continua evoluzione che è testimoniata anche dai mutamenti in corso nelle catene di approvvigionamento e produzione in termini economici, sociali e ambientali”.
BOXINO
Insight è un brand nato da Eley, storica azienda cosmetica con sede in provincia di Bologna, che da decenni produce cosmetici professionali utilizzando estratti biologici e ingredienti naturali.
Dopo un decennio dedicato alla ricerca e al miglioramento, nasce il brand Davines dedicato ai prodotti cosmetici professionali per l’acconciatore, mentre nel 1996, prende vita il brand skincare [comfort zone] per istituti di bellezza e spa. Il Gruppo è oggi una B Corporation, un’azienda che usa il business per generare un impatto positivo sulle persone e l’ambiente, oltre ad essere una realtà internazionale presente in più di 90 paesi con uno staff multiculturale proveniente da diverse nazionali
Lorenzo Palma, 7 maggio 2022