L’economia della felicità

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Economia della felicità

Parliamoci chiaramente. Uno dei più grandi paradossi in assoluto riguarda l’economia.

I soldi non fanno la felicità.

Davvero? Diciamo sul serio?

Se la ricchezza non fa la felicità, figuriamoci la povertà“, diceva Woody Allen, e se non vogliamo essere ipocriti ammetteremo che è vero. O meglio, per evitare di emettere sentenze senza prove ammissibili: alzi la mano chi la vede così.

E’ anche giusto dire che in tutte le cose ci sono diverse “teorie”, non siamo tutti uguali e il mondo è bello perché è vario. Potremmo continuare a oltranza, ma il punto non è questo. Anche perché, se proviamo a considerare che i soldi fanno la felicità, per collegamento diretto e in modo molto ampio, dovremmo dire che allora in questo periodo la felicità deve essere per forza molto blanda e soprattutto per pochi.

Possiamo anche ricordare perché, anche se non sarebbe assolutamente necessario: inflazione, Governo in subbuglio, lavoro precario, aspettative future negative, previsioni sempre più al ribasso: per l’Europa si parla di una vera e propria tempesta all’orizzonte a causa del taglio della fornitura di gas russo. Probabilmente ci sono anche molte cose che non sappiamo o che non ci dicono in modo esplicito… ahinoi. E va beh, qui ci sarebbe da aprire una bella e lunga parentesi ma lo faremo in altre circostanze, non mancherà certo occasione visto tutto quello che sta succedendo.

Ma torniamo al punto di partenza cambiando la punteggiatura finale: i soldi fanno la felicità?

Se i soldi fanno o non fanno la felicità, è sicuro che uno dei vari obiettivi dell’economia è il benessere della collettività. Cosa significa questo? Che l’economia ha il compito di rendere migliore la vita delle persone. O almeno ci prova (o dovrebbe farlo).

Sicuramente in molti studi e ricerche in ambito economico, la felicità viene collegata alla ricchezza: se abbiamo denaro siamo contenti, sereni e soddisfatti; al contrario rischiamo di non goderci la vita appieno e quindi di essere tristi. A pensarci bene il principale indicatore di benessere di un Paese è il PIL, il Prodotto Interno Lordo, e quando si parla di sentiment ci si riferisce alla visione ottimistica o pessimistica delle persone, sempre a partire dall’andamento economico del luogo dove si vive.

Insomma, dove andiamo questa settimana?

Per capire la relazione tra gioia e denaro, andiamo a fare shopping, mentre ripercorriamo alcune delle teorie che raccontano quale legame esista tra questi due elementi.

Avete mai sentito parlare di “Economia della felicità”? Chiamata anche “Paradosso di Easterlin”?

E’ un paradosso che consiste nel fatto che, quando reddito e benessere di una persona aumentano, la felicità cresce in modo direttamente proporzionale, ma fino a un certo punto, perché poi……

Cosa succede poi? In 2 minuti e 43 secondi ve lo racconto… IN GIRO!

 

 

Manuela Donghi, 14 luglio 2022

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