Economia

L’Italia, quella piccola parte di atomo incastrata in un mondo di giganti

Per capire cosa sta accadendo nel mondo che ci circonda, ancora una volta è necessario partire da lontano.

In molti altri articoli si è parlato dei BRICS ma prima di arrivare alle ultime novità che li riguarda e che non sono di  poco conto, un passaggio su quanto sta accadendo in quella che è la guerra che abbiamo a pochi chilometri dai nostri confini,  che dura oramai da mesi e non da segni di  pace,  anzi, l’acredine  tra Putin e Zelensky aumenta di giorno in giorno è necessaria.

E’ di ieri la notizia che gli Stati Uniti d’America hanno schierato in Romania a pochi chilometri dall’Ucraina la 101esima divisione aerotrasportata USA.

Un fatto decisamente inquietante se pensiamo che ciò è avvenuto l’ultima volta ai tempi della Seconda guerra mondiale.

Un dispiegamento di  4.700 soldati e tutto questo di certo non favorisce la pace anzi, concorre ad aumentare le già esistenti tensioni tra la Russia e la NATO.

Ma perché questa azione militare da parte dell’America di Biden? La risposta la troviamo buttando un occhio su quanto sta accadendo nella vera guerra tra i BRICS e il QUAD (regione Indopacifico).

Il mondo si sta dividendo tra il QUAD  e i BRICS, più volte è stato detto in questo spazio economico, ma è utile ribadirlo.

I BRICS,  il gruppo che riunisce Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, non sono un’alleanza vera e propria, ma, al vertice di giugno 2022  il Presidente Putin invitò gli altri membri del gruppo a lavorare per la “formazione di un sistema di relazioni intergovernative veramente multipolare”.

A tal proposito, il Presidente dell’Algeria, Tebboune,  che a giugno scorso, partecipò ad un vertice virtuale dei BRICS in qualità di ospite,  non nascose il suo interesse ad unirvisi, considerandoli come l’alternativa ai centri di potere tradizionali e visti come  una forza sia economica che  politica.

Di tutta risposta il ministro cinese ha affermato a fine settembre che la Cina accoglie con favore il partenariato dell’Algeria ai BRICS e sostiene anche la Presidenza di turno della Lega araba dell’Algeria e augura successi durante il summit della Lega araba In Algeria.

Tanto per comprendere la loro portata in numeri, i  paesi del gruppo BRICS rappresentano oltre il 40% della popolazione mondiale e le loro economie sono circa un quarto del prodotto interno lordo mondiale, e, sempre come detto in precedenti articoli, l’intento di creare una valuta di riserva per servire meglio i loro interessi economici che si baserà su un paniere formato dalle valute dei cinque Paesi avanza sempre più concretamente.

Detto ciò è notizia recentissima che Algeria e  Russia hanno effettuato un’esercitazione militare nel Mediterraneo, esercitazione congiunta che avrà la durata di più giorni, un comunicato che non fornisce ulteriori dettagli, ma lascia molto a pensare, visto che  nei giorni scorsi diverse navi da guerra russe hanno attraccato al porto di Algeri.

L’Algeria  è un’importante acquirente di armi russe e, insieme all’India,  alla Cina e ad altri 32 paesi si è astenuta dalla risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni unite per condannare l’annessione alla Russia di quattro regioni dell’Ucraina,  annessione che è stata ritenuta illegale, ed appoggiata comunque da 143 nazioni,  il numero più alto mai registrato dall’inizio dell’invasione russa.

Perché per il nostro paese  è importante sapere cosa sta accadendo tra Algeria e Russia e  BRICS, perché l’Algeria è diventato il nostro maggiore fornitore di gas naturale,  l’accordo fu firmato ad Aprile con la compagnia petrolifera algerina Sonatrach da Eni per aumentare i flussi di gas all’Italia,  tanto che nel 2022 i miliardi di metri cubi in più saranno 4 che aumenteranno fino a 9 nel 2024.

A seguito di quanto detto la domanda è più che legittima,  l’Algeria che sta stringendo rapporti con i BRICS che sta effettuando esercitazioni militari congiunte con la Russia può essere per noi un fornitore affidabile?

Però prima di  concludere questa breve analisi geopolitica e comprendere appieno  quello che sta accadendo sia nello scenario mondiale e a pochi chilometri dai nostri confini è necessario osservare le dinamiche del  QUAD (IndoPacifico).

Biden ha scelto la strategia di rafforzare e potenziare i legami economici con i paesi amici della regione Indo Pacifica attraverso il lancio dell’Indo Pacific Economic Framework, (IPEF),  a cui hanno aderito 13 paesi dell’area tra cui economie come India, Giappone, Australia e Indonesia con l’intento di  creare un’area economica integrata, in grado di costituire un’alternativa alla potenza economica della Cina.

È un accordo che vuole essere visto come un riferimento per le politiche di  investimenti che guardano al rafforzamento delle catene e del valore all’espansione degli scambi di tecnologia e alla cooperazione nell’ambito di politiche economiche di sostenibilità.

Uno strumento che consente agli Stati Uniti di espandersi per poter completare quel dialogo quadrilaterale di sicurezza composto appunto da Stati Uniti, Giappone, India e Australia il cosiddetto QUAD.

Come il BRICS anche il QUAD  è un’alleanza informale, è la risposta che vuole arginare la crescita sempre più veloce ed insistente  della Cina,  voluto per rafforzare  la cooperazione nell’area della Regione Indo Pacifica cercando di inserire anche altri paesi oggi non appartenenti al QUAD.

Una strategia che ricorda gli Stati  Uniti d’America alla fine della seconda guerra mondiale con l’Europa, una strategia di sicurezza che cerca di contenere la Cina in un mondo in cui la Russia è indebolita dal conflitto con l’Ucraina, che oggi la vede proprio a causa della guerra, subalterna alla Cina.

Ed ecco che il sostegno dell’America all’Ucraina in questa fase della guerra,  si spiega anche con la volontà di ridimensionare Mosca ad alleato debole di Pechino in modo che si possa poi un domani non tanto lontano cercare di gestire un confronto globale con un’unica rivale strategica ed ecco lo spiegamento di forze avvenuto ieri in Romania.

L’Italia in tutto queste scacchiere è quella piccola parte di atomo  incastrata pericolosamente in mezzo ai giganti.

 

Lorena Polidori, 23 ottobre 2022