Economia

Lo sai qual è la tua inflazione? Ecco come calcolarla

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È ora di comprendere che l’inflazione non è una costante uguale per tutti i cittadini, non  è uguale per tutte le tasche. Tutto dipende dagli stili di vita, come vedremo più avanti. Ma entriamo meglio in profondità sul tema. Ed avvaliamoci dello straordinario contributo del sito della BCE (la banca centrlae europea).

Nelle economie di mercato i prezzi di beni e servizi possono subire variazioni in qualsiasi momento: alcuni aumentano, altri diminuiscono. Si ha inflazione quando si registra un rincaro di ampia portata, che non si limita a singole voci di spesa. Questo significa che con un euro si possono acquistare oggi meno beni e servizi rispetto al passato. In altre parole, l’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo.

Alcune variazioni di prezzo sono più importanti di altre

Quando si calcola l’incremento medio dei prezzi si attribuisce un peso maggiore alle variazioni dei beni e servizi per i quali i consumatori spendono di più (ad esempio l’energia elettrica) rispetto a voci di spesa meno significative (quali lo zucchero o i francobolli).

Gli individui non effettuano tutti gli stessi acquisti

Le singole famiglie hanno abitudini di spesa diverse: alcune possiedono un’automobile e mangiano carne, altre si spostano esclusivamente con i mezzi pubblici o seguono una dieta vegetariana. Le abitudini di spesa medie dell’insieme delle famiglie determinano il peso da attribuire ai diversi beni e servizi nella misurazione dell’inflazione.

Nel calcolo dell’inflazione si tiene conto di tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie, fra i quali figurano:

  • generi di uso quotidiano (ad esempio alimentari, giornali, benzina)
  • beni durevoli (ad esempio capi di abbigliamento, computer, lavatrici)
  • servizi (ad esempio affitto dell’abitazione, servizi di parruccheria, assicurazioni)

 

L’inflazione nell’area dell’euro

Nell’area dell’euro l’inflazione al consumo è misurata sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo, spesso indicato con la sigla “IAPC”. Il termine “armonizzato” significa che tutti gli Stati membri dell’Unione europea adottano la stessa metodologia, assicurando la comparabilità dei loro dati.

Lo IAPC è una misura efficace per tenere traccia delle variazioni dei prezzi nell’economia. È come una mappa che ci aiuta ad assumere le giuste decisioni.

Il nostro compito è mantenere stabili i prezzi. Per raggiungere questo obiettivo facciamo in modo che l’inflazione – il tasso al quale i prezzi variano nel tempo – resti bassa, stabile e prevedibile: al 2% nel medio termine.

 

L’inflazione percepita

Dalle indagini condotte presso i consumatori emerge che questi ultimi spesso percepiscono un livello di inflazione superiore a quello effettivamente segnalato dagli indici di prezzo. Da cosa dipende quindi la percezione dell’inflazione? Una serie di studi accademici ha messo in luce che:

  • Gli aumenti di prezzo attirano maggiormente l’attenzione rispetto ai ribassi e alle situazioni di stabilità e vengono anche ricordati più a lungo. Tendiamo invece a notare di meno prezzi stabili o in diminuzione, che hanno comunque un impatto nel calcolo del tasso medio di inflazione.
  • Notiamo di più gli acquisti frequenti e in contanti: negli ultimi anni i prezzi di alcuni beni e servizi acquistati abitualmente hanno registrato aumenti superiori alla media, fra questi la benzina, il pane e i biglietti dell’autobus. Spesso prestiamo eccessiva attenzione alle variazioni di prezzo di queste voci di spesa quando pensiamo all’inflazione, che potremmo quindi essere portati a sovrastimare.
  • Notiamo di meno gli acquisti poco frequenti e gli addebiti diretti: una quota considerevole del bilancio delle famiglie è destinata a beni e servizi acquistati con minore frequenza, ad esempio autoveicoli e vacanze. Vi sono inoltre pagamenti che spesso effettuiamo mediante bonifici automatici (addebiti diretti e ordini permanenti), ad esempio per l’affitto o la bolletta telefonica. Quando pensiamo all’inflazione tendiamo a notare meno questo tipo di spese e le relative variazioni di prezzo.
  • Inflazione “personale”: lo IAPC si basa su un paniere medio di beni e servizi rappresentativo per tutte le famiglie. Tuttavia, quelle che risentono di livelli di inflazione superiori alla media potrebbero esserne maggiormente coscienti rispetto a quante beneficiano di tassi inferiori.

    Esempio: se, rispetto ad altri beni e servizi, la benzina registra un rincaro notevolmente maggiore, i cittadini che si servono spesso dell’automobile possono percepire un tasso di inflazione superiore a quello misurato sullo IAPC poiché la loro spesa personale per la benzina è più alta della media. Quanti non utilizzano invece l’automobile, o ne fanno un uso limitato, saranno soggetti a una minore inflazione personale.

    Allora come calcoliamo correttamente la nostra inflazione? Per farlo utlilizziamo il Calcolatore dell’Inflazione personale della BCE di cui vi alleghiamo il link.

Ma vediamo anche come funziona:

Inserendo nella tabella i dati di spesa media mensile, come da voci richieste, andiamo a comporre il quadro relativo alle nostre abitudini di vita.

 

A questo punto una volta completata la tabella, in basso troviamo il dato della nostra iunflazione paragonato a quello medio europeo.

 

Il gioco è fatto. Purtroppo non si tratta di un gioco, ma, se l’inflazione è come il colesterolo, cioè un danno latente per i nostri patrimoni, conoscerla è l’unico modo per affrontarla.