Due indizi fanno una prova. Dopo le dichiarazioni molto forti nel corso del Meeting di Rimini, Mario Draghi torna a parlare. Lo fa attraverso un’intervista a Filippo Crea, professore di Cardiologia dell’Università Cattolica e direttore dell’European Heart Journal. Due indizi fanno una prova, dicevo. Se dopo Rimini, il sospetto che qualcosa fosse cambiato nell’approccio alla vita politica italiana da parte dell’ex numero uno di BCE, avesse colto più di qualche osservatore, dopo l’intervista di ieri credo che i dubbi siano stati completamente dissipati: qualcosa sta ruotando attorno a Mario Draghi. Lui così riservato, a tratti schivo, per esporsi in maniera così netta evidentemente avrà già molto chiaro il suo percorso.
Non credo sia un caso che Draghi, per le sue dichiarazione di ieri abbia scelto proprio una rivista del settore medico, così non è un caso che le sue prime parole siano state: “Dovremmo spendere molto di più per la salute”, e poi “Per la maggior parte dei governi la pandemia ha evidenziato l’importanza di disporre di buone strutture di assistenza e di un sistema sanitario efficiente”.
Draghi non lo ha detto, ma il modo più semplice per avere fondi a disposizione da indirizzare verso un ripristino del sistema sanitario è aderire al MES. Il Fondo Salva Stati ha messo a disposizione del nostro Paese ben 36 miliardi di euro, capitali che l’attuale Governo non sembra intenzionato ad usare. Eppure “investire” su un sistema sanitario che ha fatto acqua da tutte le parti nel periodo più duro della Pandemia vorrebbe dire creare nuove strutture, nuovi posti di lavoro soprattutto. Questo darebbe una prima accelerata al PIL italiano che Istat ha appena rivisto al ribasso. Inutile dire che se ci fosse Draghi al Governo, il MES sarebbe già cosa fatta.
Giusto o non giusto? Che ognuno dica la sua in perfetta libertà. Sostengo solo che, da europeista convinto, l’ex governatore della BCE non esiterebbe un attimo nell’attingere al Fondo Salva Stati.
Ma se le indirette dichiarazioni pro-Mes non bastassero, Draghi pur non criticando mai nessuno, così com’è nel suo stile, si è concentrato sulle scelte che questo Paese dovrebbe fare, e non sono decisamente in linea con quelle dell’attuale Governo.Draghi ha esortato i governi a convogliare fondi di stimolo verso settori che possono creare nuovi posti di lavoro per i giovani piuttosto che spendere soldi per difendere lo status quo. “I sussidi dovranno diminuire, ma allo stesso tempo verranno creati posti di lavoro” ha detto.
Insomma, sembrerebbe proprio che Mario Draghi abbia scelto una nuova strada, quella della politica. Qualche giorno fa Aurelio De Laurentiis, il patron del Napoli, in un’intervista ha dichiarato che i Governi non possono non convivere, oltre che con la Pandemia, con il nuovo che avanza, non possono assolutamente prescindere dai temi economici. Draghi sarebbe perfetto no?!
Le nostre sono solo congetture, ipotesi, idee malsane? Lo sapremo solo nelle prossime settimane. Certo noi staremo a vedere, ci fermeremo alla finestra, con la mascherina e aspetteremo di comprendere cosa potrà accadere. Certo è che se due indizi fanno una prova basterà aspettare il terzio indizio, per non avere più dubbi.
Aspettiamo…