La Nutella scommette sull’estate e per il suo sessantesimo compleanno va nella vaschetta gelato. Il gruppo Ferrero ha messo nel congelatore la crema spalmabile che l’ha resa famosa in tutto il mondo, trasformandola in un gelato alle nocciole: il Nutella Ice Cream.
Con questa mossa Ferrero punta a mangiarsi a cucchiaiate il mercato dei gelati in vaschetta, un leccornia che in Italia vale 435 milioni di euro. A conti fatti significa quasi un terzo del settore ice cream in generale che lo scorso anno ha visto crescere il suo giro d’affari dell’8,5% a 1,45 miliardi.
La multinazionale di Alba, che nel 2019 aveva rilevato Ice Cream Factory Comaker, è peraltro già attiva nel business dei gelati confezionati con numerosi prodotti in coni o in stecco, sempre sposati con i suoi brand più note: da “Kinder Bueno” a “Ferrero Rocher”, da “Raffaello” fino a “Pocker Coffee”. Per non parlare dei ghiaccioli, come gli “Esthaté Ice”, nati per offrire refrigerio dalla canicola estiva.
Ora il salto nella vaschetta (di gelato) con Nutella Ice cream che sarà prodotto negli stabilimenti iberici del gruppo, vicino a Valencia. L’obiettivo di Ferrero è di diventare il protagonista del banco freezer del supermercato e, quindi, del congelatore nelle case degli italiani. Grandi degustatori di gelato in vaschetta.
La strategia del presidente Giovanni Ferrero resta la stessa: diversificare a livello di prodotti e di stagionalità per dare continuità a un business che altrimenti d’estate si scioglierebbe come i cioccolatini. Prodotti che infatti spariscono dai banconi della Grande distribuzione organizzata per qualche mese per poi tornare con la ripresa dell’anno scolastico.
La presentazione ufficiale del Nutella Ice Cream è in corso questo fine settimana a Napoli. Ed è facile immaginare che non sarà l’ultima declinazione della crema da spalmare made in Alba.
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Qualche hanno fa Ferrero ha lanciato gli snack Nutella & Go e i Nutella Biscuits con cui ha sfidato i colossi dei prodotti dolciari da forno. L’italiana Mulino Bianco di proprietà della Barilla rispose con la crema da spalmare Pan di Stelle, distinguendosi dalla concorrenza per il fatto di non ricorrere all’olio di palma.
Vedremo quale sarà la prossima mossa dei big dell’alimentare. Nella speranza che il clima dal sapore autunnale che continua a imperversare, perlomeno sui cieli del nord Italia, lasci il posto a giornate soleggiate.