Con la stima preliminare Istat del PIL 3° trimestre al 2,6% si sono ridotte di molto le incognite sul risultato finale della crescita annua, al momento al 6,1%.
Questo valore si definisce “acquisito”, un termine che non va inteso come “certo” ma come crescita che sarebbe raggiunta qualora la variazione del PIL al 4° trimestre fosse pari a zero.
Pur con questa considerazione il 6,1% verrebbe raggiunto comunque con stime del PIL al 4° trimestre compreso tra -0,1% e +0,1%, a patto che venisse confermato in seconda lettura dall’Istat un progresso del 2,6% nel 3° trimestre.
Da parte nostra abbiamo portato la stima al 4° trimestre al -0,1% dal -0,2% precedente, conservando ancora qualche cautela, che porta la stima annua al 6,1% dal precedente +5,8%.
Gli aspetti che ci fanno mantenere una nota di cautela sono principalmente due:
1. Un ritorno aggressivo in Europa dei contagi, che prima o poi potrebbe indurre criticità anche nel nostro Paese, sebbene il livello elevato delle vaccinazioni costituisca un argine naturale alla penetrazione e all’affollamento delle strutture sanitarie. Da questo punto di vista le attività più soggette ai cali di fatturato sono quelle relative all’intrattenimento, ai viaggi per turismo, specialmente durante le festività. Al tempo stesso potrebbero subire alcuni impedimenti anche le attività di lavorative, specialmente quelle dei servizi e dove vi è un’elevata presenza negli uffici.
2. Il forte incremento dei prezzi, alimentari freschi e beni energetici in particolare, che potrebbero minare la fiducia dei consumatori e indebolire il ritmo degli acquisti soprattutto durante le festività natalizie. L’elevata inflazione, giunta alla soglia del 3%, impatta sui salari più bassi e può determinare un calo dei consumi.
Un acuirsi di queste problematiche potrebbe ridurre il PIL del 4° trimestre, mentre una sostanziale neutralità dell’incidenza potrebbe ulteriormente aumentare la stima facendola entrare in territorio positivo e innalzando ancora di più il valore del PIL annuo che potrebbe così presentare qualche decimale in più rispetto al 6,1%.
La tabella qui sotto mostra in che misura i valori del PIL al 4° trimestre potrebbero far salire il PIL annuo, considerando costante la stima del 3° trimestre al 2,6%. Si può quindi notare che un progresso dell’1% nel 4° trimestre darebbe un PIL annuo del 6,4%, mentre un arretramento dell’1,0% manterrebbe la crescita annua a un più che soddisfacente 5,8%.
Concludendo la crescita italiana conferma un momento estremamente favorevole per l’Italia, ma le fragilità non sono accantonate e potrebbero riaffacciarsi. Al nostro Paese serve la coesione politica e sociale e la volontà di procedere sul percorso di riforme.
Maurizio Mazziero
La Mazziero Research pubblicherà il 23 novembre prossimo il 44° Osservatorio sui conti italiani, che scatta una fotografia a 360° sull’economia italiana. Il documento sarà liberamente scaricabile dal sito Mazziero Research.