Che l’argomento “lavoro e occupazione” sia da sempre argomento di interessante dibattito non vi sono dubbi ma che irrompe di prepotenza in questi giorni di Stati Generali, nello scenario politico, sociale ed economico, tanto da rubare la scena ai vertici europei del giorno precedente è la notizia ai tempi del MES.
Che poi, ci sono voluti gli Stati Generali per far comprendere e dichiarare a questo Governo quanto sia farraginoso il meccanismo INPS quasi a voler scomunicare l’operato del suo presidente Tridico è la seconda delle notizie, soprattutto dopo che le evidenti falle informatiche hanno messo a nudo tutta la debolezza di questa importante realtà del paese.
E’ ancora molto tesa e alta l’attenzione da parte dei tanti attori del mondo del lavoro, confindustria, sindacati, associazioni di categoria, imprenditori e soprattutto dei protagonisti principali: i lavoratori.
Questi ultimi poi, dopo essersi ritrovati loro malgrado a dover gestire contemporaneamente due sentimenti contrastanti in tempo di lockdown, quali, paura per il virus e rabbia per l’attesa di quella cassa integrazione che alla maggior parte di loro non è mai pervenuta.
Palese e indifendibile il gap tra Italia e paesi del Nord Europa da sempre maestri nel pianificare e gestire le politiche attive del lavoro … ma questa è un’altra storia…
Per sopperire a cotanta grave mancanza ecco che il Presidente del Consiglio sembra avere la soluzione a tutti quei mali che da troppo tempo affliggono il paese.
Arriva cosi puntuale la dichiarazione di prorogare di ulteriori 4 mesi lo strumento della Cassa Integrazione per sostenere i lavoratori ed evitare perdite occupazionali, solo che a voler essere onesti e minuziosi più che di proroga, regalia e tanta decantata protezione, si tratta di una anticipazione di 4 mesi dell’ammortizzatore sociale da settembre a giugno a quelle aziende che hanno già esaurito le 14 settimane previste nel Cura Italia e Decreto Rilancio, mantenendo le 18 settimane come massimo temporale.
Una differenza non poco sostanziale tra proroga e anticipazione.
La Cassa Integrazione è quell’ammortizzatore sociale erogato dall’INPS che integra o sostituisce la retribuzione di quei lavoratori che si trovano nella situazione di vedersi sospesa o interrotta l’attività lavorativa per motivi non imputabili all’impresa stessa e può essere richiesta da tutte le attività economiche operanti nel nostro paese.
I destinatari invece della Cassa Integrazione, sono tutti quei lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato, apprendisti compresi purchè abbiano un’anzianità di servizio di minimo 90 giorni, requisito che poi con l’emergenza Covid è stato superato stabilendo che ne potrà usufruire tutti i lavoratori regolarmente alle dipendenze dell’azienda richiedente.
Il pagamento può avvenire a conguaglio o diretto, nel primo caso sarà il datore di lavoro ad anticipare, nel secondo caso sarà l’INPS a pagare direttamente i lavoratori.
Ed è nella seconda ipotesi che si è manifestata la totale debolezza dell’ ente INPS preposto al pagamento che ancora oggi non è riuscito nell’impresa di far arrivare la Cassa Integrazione a tutti gli aventi diritto, ed è sempre notizia degli ultimi giorni che molti, più di 123 mila beneficiari ancora non hanno ricevuto il primo pagamento di Marzo.
Sicuramente una realtà assai diversa che non si associa con quella disegnata dal Presidente Tridico pronto a dichiarare di aver pagato tutti, come l’altra sua precedente dichiarazione dove aveva accusato il sistema imprenditoriale di non riaprire per pigrizia, affermazioni che hanno trovato le risposte indignate dai diretti interessati nel mondo internauta e nel mondo imprenditoriale.
Importanti dichiarazioni che rendono l’idea dello scollamento esistente tra il massimo vertice INPS, il mondo imprenditoriale e l’economia reale di questo paese. Quasi che viene da pensare che l’annuncio del Presidente Conte, di voler apportare modifiche alle procedure e velocizzare meccanismi rivelatisi non proprio solleciti verso i lavoratori, attraverso una semplice domanda supportata da sistemi di autocertificazione, voglia smentire le dichiarazioni e l’operato del Presidente Tridico.
L’ultima delle confusioni comunicative istituzionali poco sensibili che lasciano presagire quante siano le anime presenti nell’esecutivo di questo paese non sempre in sinergia tra loro.
Sburocratizzare il metodo italiano è una sfida alquanto ambiziosa dove in molti si sono già misurati se si considera che ogni Governo succedutosi in questo paese nell’agenda di programma ha inserito lo snellimento delle procedure, che poi di fatto, non hanno mai trovato alcun dimensionamento concreto.
Di certo è che la mobilitazione delle parti sociali contro questo Governo è evidente e che più di annunci o descrizioni di quelli che sono i problemi per risolvere l’occupazione in questo paese a loro già noti, si aspettano soluzioni fattive, l’anticipo della Cassa Integrazione, perché di questo si tratta, non risolve il problema di creare posti di lavoro e rilanciare l’economia del paese.