Caro lettore,
ecco una domanda che ci viene fatta quasi tutti i giorni e che sin dall’inizio mi ha fatto venire in mente una storia d’amore che ho studiato al liceo.
Te lo ricordi il mito di Apollo e Dafne?
E quella meravigliosa scultura del Bernini su questa storia, la ricordi?
E’ un’opera d’arte sulla quale i miei occhi si sono soffermati per oltre un’ora, perché….ho sempre creduto che ci insegni veramente tanto questa storia della mitologia greca, sotto tanti punti di vista.
E quando partecipo alle assemblee di condominio….mi pare di percepire le stesse emozioni di questo mito.
Il dio greco Apollo si innamorò perdutamente di Dafne senza che lei lo ricambiasse.
Una versione del mito di Apollo e Dafne ci racconta che Cupido, deciso a vendicarsi di un’offesa subita da Apollo, colpisce il dio con una freccia d’oro in grado di far innamorare alla follia, dei e mortali, della prima persona su cui avessero posato gli occhi.
Apollo, nonostante sia una divinità, non un semplice essere umano, non riesce a sottrarsi all’impeto dei sentimenti che gli offuscano la mente.
Dafne è incurante delle attenzioni di Apollo, Cupido l’ha colpita con la freccia dell’odio che la fa rifuggire dal suo innamorato. Un giorno, mentre si aggira per i boschi, Apollo la vede e la insegue. Dafne fugge spaventata tra le sterpaglie, graffiandosi e strappandosi le vesti, mentre il dio le grida il suo amore.
Poco prima di essere raggiunta Dafne invoca l’aiuto del padre Peneo affinché la sua forma, causa del suo tormento, sia tramutata in albero. Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi, riesce appena a rubarle un bacio, prima che la trasformazione sia completata.
E così finisce la vita di Dafne, pur di non subire un amore non richiesto e non voluto.
Capita che il sentimento sconvolga la ragione.
Ma possiamo gestire il nostro comportamento in relazione al nostro vissuto.
Nessun sentimento, per quanto reale e autentico, ci autorizza a non tenere conto di quello che prova l’altro.
E quando accade che invece ci sia un rispetto per gli altri e per se stessi, si apre un mondo di sintonia ed equlibrio.
Ecco, immaginate di assistere ora ad un’assemblea di condominio che debba decidere sui bonus.
E’ QUESTA LA RISPOSTA ALLA DOMANDA:
per deliberare i lavori del Superbonus
il Decreto Rilancio prevede che le decisioni per la realizzazione degli interventi agevolabili con il bonus 110%, possono essere approvati con la maggioranza dei presenti che rappresentano almeno 1/3 del valore dell’edificio.
Ma capita (e capita spesso) che ci siano dei condomini dissenzienti e che inizi una discussione accesa……rapporti fra famiglie che finiscono per sempre per mancanza di rispetto l’una per l’altra.
Vedi gente trasformarsi in chi vuole imporre a tutti i costi il proprio pensiero, senza voler comprendere quello dell’altro.
Ci sono condomini COLPITI dall’amore per il Superbonus al di là di ogni altra valutazione E ci sono condomini COLPITI dall’odio per il Superbonus al di là di tutto, perché è pericoloso e basta.
Le maggioranze ridotte, è vero, sono previste per legge, ma:
- cerchiamo di capire le esigenze degli altri;
- esterniamo obiezioni valutabili da tutti oggettivamente (e non solo per sentito dire);
- decidiamo con la consapevolezza che interventi di questi tipi hanno la necessità di avere un’ampia maggioranza, al di là della legge.
Qui puoi leggere il mio precedente articolo:
La ventilazione meccanica controllata (VMC) è finanziata dal 110%?
Un caro saluto
Fabiola Pietrella