Economia

Quanto rende il mattone, le soluzioni più gettonate

Nelle grandi città atteso una rivalutazione fino al 5%, Milano in testa. Vincono bilocali e trilocali

case, cuore bandiera Italia © Eduard Litvinov e kiddy0265 tramite Canva.com

Il mattone resta il grande amore degli italiani, indipendentemente che l’obiettivo sia trovare quattro mura per iniziare a costruire una famiglia, comprare una casa per le vacanze o che si propenda per un puro investimento immobiliare, per poi incassare l’affitto.

Nell’ottica, in quest’ultimo caso, di diversificare il risparmio rispetto a fondi, Etf, azioni, bond e Titoli di Stato come il Btp Valore. E, soprattutto, di non lasciare somme importanti di denaro a giacere infruttuose sul conto corrente, per di più esposte all’inflazione.

Tirando le somme, malgrado la corsa dei prezzi già avvenuta, se le attese saranno rispettate il mattone dovrebbe rivalutarsi ancora tra il 3 e il 5% nell’arco dei prossimi tre anni.

Nel 2023 in particolare l’immobiliare ha pesato per quasi il 20% sugli investimenti delle famiglie italiane, percentuale che lievita e si avvicina al 29% nelle grandi città, dove notoriamente il prezzo al metro quadrato è più pesante e quindi è richiesto uno sforzo finanziario maggiore.

Le tipologie più gettonate sono il bilocale e il trilocale, che insieme attirano più della metà degli acquirenti. Ma quanto rende comprare casa per affittarla?  Secondo le stime di alcuni esperti del settore si oscilla tra il 4% e il 7% lordo per una abitazione di medie dimensioni. Non male per un investimento che per sua natura è a basso grado di rischio.

I potenziali problemi per chi loca però non mancano, a partire dall’assicurarsi di scegliere un affittuario in grado di pagare le rate e di dover comunque fare fronte delle spese di manutenzione straordinaria. Un buon esempio può essere il rifacimento della facciata o del tetto, la sostituzione della caldaia per il green deal, o ancora quelle per cambiare ascensore e portone. Naturalmente vanno poi versate: la cedolare secca sull’affitto,  l’Imu e la Tari.

Leggi anche:

Vediamo ora come la situazione nelle diverse città. In cima alle preferenze per chi vuole investire sul mattone resta Milano, la città più internazionale del Paese e una delle poche già oggetto di importanti interventi di riqualificazione divenuti iconici per le scelte architettoniche compiute come City Life o Piazza Gae Aulenti. Per non parlare del centro storico e del quadrilatero della Moda che segnano ormai prezzi inaccessibili. Secondo Tecnocasa tra le aree che ancora potranno beneficiare degli interventi e quindi potrebbero dare soddisfazioni in termini di rivalutazione ci sono quelle a ridosso dei due importanti progetti attualmente in essere: scalo Farini, dove Unicredit investirà 2,5 miliardi, e lo scalo di Porta Romana. In entrambi i casi si tratta di quartieri periferici, con prezzi bassi e che hanno ancora margini di aumento, sebbene gli effetti della riqualificazione siano stati in parte già scontati.

A Roma a comandare sono i flussi turistici, anche se il budget da stanziare nel centro è rilevante così come a Milano. Una opzione interessante nel medio termine potrebbe essere Pietralata, che dovrebbe ospitare il polo Rome Technopole. Controllare sempre che la zona sia ben collegata alla Sapienza dal trasporto pubblico locale, così da poter contare sulla domanda di alloggi da parte degli studenti fuori sede.

Notevole è stato anche il cambiamento di Napoli, divenuta una vera culla per gli Air Bnb dinanzi al fulmineo aumento del turismo anche dall’estero. Uno dei quartieri che potrebbe riqualificarsi e rivalutarsi in termini di prezzi, prosegue Tecnocasa, è San Giovanni a Teduccio, dove si prevede lo sviluppo del polo universitario già potenziato con l’arrivo della Academy Apple.

A Bologna invece occhi puntati sull’area di San Donato-San Donnino e a quella della Bolognina. La prima, dove si concentrano importanti facoltà universitarie, sarà coinvolta nel progetto della cosiddetta “Silicon Valley Emiliana”. Attorno a via Stalingrado sorgerà infatti “Tek”, 277 ettari di distretto tecnologico. A Torino infine resta sempre interessante la zona che ruota attorno al Lingotto, complice anche eventi come il Salone del Libro che attirano gli operatori specializzati.

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde

www.nicolaporro.it vorrebbe inviarti notifiche push per tenerti aggiornato sugli ultimi articoli