Economia

Quel “profondo rosso” dei mercati dettato dall’inesperienza

Economia

Scende tutto e molti si chiedono perchè scenda tutto, cosa abbia innescato il trend opposto a quello che ha governato i mercati da 12 anni a questa parte e come può essere che accada per così tanto tempo.

Già, è questa la vera anomalia finanzairia di questa fase di mercato. In pochi tra i protagonisti del mercato stesso hanno vissuto le vere crisi finanziarie del passato. Dopo il fallimento di Lehman Brothers infatti non ci sono state più oscillazioni sui mercati che abbiano coinvolto tempi lunghi. Molti money manager delle gestioni internazionali e nazionali, in occasione dell’ultima crisi di mercato, erano appena degli stagisti. Ma la stessa cosa è accaduta anche a molti investitori. Non si sono mai confrontati con una lunghezza delle oscillazioni finanziarie che superasse qualche mese.

E così il noto per molti resta questo: i mercati scendono, magari anche tanto, ma poi risalgono molto in fretta. Ed invece non è affatto così. Basti tornare indietro con la mente ai tempi dell’ultima crisi vera, quella del 2008-2009. In quell’occasioni le oscillazioni furono molto profonde, durarono più di un anno e fecero molto male a chi non aveva sangue freddo, lucidità, o soprattutto una guida che permettesse loro di superare quel lungo momento di difficoltà finanziaria e psicologica.

Un giorno Ennio Doris mi disse:

“E’ meno complicato scendere sott’acqua per un tempo breve, e magari anche molto in profondità, che rimanere, magari anche a 50 cm sotto il livello del mare ma per tempi più lunghi”.

Questo parallelismo spiega il perchè questa crisi rischia, se non si trovano le contromisure, e se dovesse durare a lungo, di generare più problemi e danni di quanto non facciano gli andamenti di mercato stesso.

Tutti i daytrader dell’era del Covid, quelli che sono figli del Lockdown e che pensavano di aver avuto accesso al mondo del guadagno facile, oggi davvero rischiano di perdere tutto.

L’esperienza, vincerà l’esperienza. Vincerà chi saprà attingere da un sapere che, oggi, in molti, non hanno più, anzi non l’hanno mai avuto.

 

Leopoldo Gasbarro, 9 maggio 2022