Recessione? I numeri, e sono tanti, dicono che non ci sarà

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Ma l’Italia, il prossimo anno crescerà, rimarrà stabile, o entrerà in recessione? A sentire gli enti internazionali che si divertono a fare previsioni c’è il rischio di vedere accadere tutto e il contrario di tutto. Qualche giorno fa, l’ONU dava l’Italia, per il 2023, in leggero calo. Oggi l’ISTAT pubblica una revisione al ribasso del -0,1% relativamente al quarto trimentre del 2022, 2022 che così chiude con una crescita dell’1,7%. Sempre questa mattina il Fondo Monetario Internazionale rivede il PIL dell’Italia per il 2023 in rialzo dello 0,6%.

A chi dobbiamo credere? Onestamente, dopo tutto il bailamme dei mesi scorsi, l’unica cosa che varrebbe la pena tenere in considerazione è l’oggettività dei dati. l’Italia ha dimostrato di saper crescere, di saper affrontare anche l’inflazione e di avere imprese e, più in generale, attività produttive e filiere manifatturiere capaci, non solo di resilienza, ma anche di fare molto meglio degli altri. A guardare ciò che accade per strada, la sensazione è che la recessione la vedano solo nelle stanze buie, vecchie e cupe di una burocrazia europea e internazionale sempre più incapace di proiettarsi in avanti con positività piuttosto che negativizzare le persone con previsioni sempre più fosche. Il mondo, non solo l’Italia, ha già ripreso a correre. A leggere le agenzie, le notizie che arrivano anche e soprattutto in termini economici ci raccontano che:

  1. la Cina registra un indice manifatturiero a gennaio di 50,01 e un non manifatturiero di 54,4 con un rimbalzo di oltre 4 punti rispetto alla misurazione precedente.
  2. Il PIL mondiale è stato rivisto al rialzo dal FMI al 2,9% quest’anno e al 3,1% per il 2024.
  3. Unicredit archivia il 2022 con un utile netto di 5,2 mld molto al di sopra delle stime.
  4. L’economia europea, seppur in difficoltà, ha chiuso il 2022 in rialzo.
  5. Aeroporti: i passeggeri raddoppiano nel 2022. Sono stati 164,6 milioni i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2022 raddoppiando il dato dell’anno precedente.
  6. Occupazione: il tasso di occupazione in Italia sale al 60,5%, il più alto dal 2004 con 37.000 occupati in più nel solo mese di dicembre.

Certo questo non vuol dire che le cose vadano tutte bene. L’inflazione esiste ancora, oggi in Francia è salita al 6% e, sempre in Francia, il PIL del quarto trimestre scorso ha rallentato allo 0,1%, ma pur sempre con il segno più davanti. Oggi il prezzo del gas ha ripreso a salire mettendo a segno una crescita di quasi l’8%. Insomma, le difficoltà ci sono sempre ma ci sono sempre state. E’ nelle difficoltà che si costruiscono le rinascite. Sono le difficoltà che aumentano l’efficienza e creano sviluppo. I soloni della burocrezia internazionale dovrebbero saperlo o forse sono troppo “antichi” per ricordarlo. Sta di fatto che gli allarmi non servono più. L’economia fa da sola, lo ha sempre fatto. Da ogni rallentamento è uscita più forte ed il mondo migliore. Cambiano gli equilibri, cambiano i punti di forza e quelli di debolezza, l’unica certezza è che il mondo crescerà sempre. Finchè ci sarà. sarà così.

Leopoldo Gasbarro, 31 gennaio 2023

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