Report INAIL: Crescono i contagi sul posto di lavoro

Il picco di mortalità ad aprile del 2020

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Il 72,9% dei decessi da Covid-19 denunciati all’INAIL sono avvenuti nel trimestre marzo-maggio 2020, con un picco del 40,8% nel solo mese di aprile, contro il 24,3% del periodo ottobre 2020-gennaio 2021.

Il report mensile dell’INAIL, tra tutti gli altri numeri, evidenzia in maniera ineccepibile come la prima fase della Pandemia sia stata più devastante rispetto a quella che stiamo vivendo.
147.875 le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto alla data dello scorso 31 gennaio. 16.785 in più rispetto al mese precedente.

Mentre in altri Paesi, Usa su tutti, stanno migliorando i comportamenti virtuosi, di distanziamento fisico da noi, invece, le cose stanno andando nella direzione opposta. Molto dipende anche dalla sempre minor predisposizione dei ragazzi di difendersi dalla Pandemia. Forse la durezza del primo Lockdown, l’incapacità dei vertici politici e sanitari nel comunicare e nel fornire educazione invece che infondere terrore, hanno inciso negativamente sulla psicologia delle Persone.

Solo qualche giorno fa, davanti ad un bar ne ho visti un centinaio radunati in un giardino pubblico . C’è voglia di riprendersi le proprie vite. I giovani non possiamo chiuderli troppo in gabbia. Hanno i loro ormoni che circolano ed a cui devono rispondere in qualche modo, hanno le loro pulsioni, hanno bisogno di socializzare, di stare tra coetanei e non stare mesi chiusi in casa con i genitori.

Dai dati del reparto dell’INAIL emerge che nel periodo estivo, tra la prima e la seconda ondata, era stato registrato un consistente ridimensionamento del fenomeno, fino alla leggera risalita rilevata a settembre, che lasciava presagire la ripresa dei contagi che ha caratterizzato i mesi successivi.

 

Nellaprile 2020 il 40,8% dei casi mortali. 

Come già anticipato, i casi anche quelli mortali rilevati in avvio  di  Pandemia, cioè al 31 gennaio sono stati 461, circa un terzo del totale dei decessi denunciati dal gennaio 2020. I casi mortali sono concentrati soprattutto nella prima ondata dei contagi. Il 72,9% dei decessi da Covid-19 denunciati allInail, infatti, sono avvenuti nel trimestre marzo-maggio 2020, con un picco del 40,8% nel solo mese di aprile, contro il 24,3% del periodo ottobre 2020-gennaio 2021. I casi mortali riguardano soprattutto gli uomini (82,9%) e le fasce di età 50-64 anni (71,1%) e over 64 anni (19,1%).

 

Confermato il primato negativo del Nord-Ovest.  

Dall’analisi territoriale emerge una distribuzione delle denunce del 45,6% nel Nord-Ovest, del 23,9% nel Nord-Est, del 14,2% al Centro, dell’11,8% al Sud e del 4,5% nelle Isole.

Prendendo in considerazione i soli casi mortali, la percentuale del Nord-Ovest sale al 48,9%. Nella sanità il 68,8% delle denunce e il 25,9% dei decessi. 

 

Landamento del fenomeno nelle tre fasi della pandemia. 

Dividendo l’intero periodo di osservazione in tre intervalli:

  • fase di “lockdown” (fino a maggio 2020 compreso),
  • fase “post lockdown” (da giugno a settembre 2020) e 
  • fase di “seconda ondata” dei contagi (ottobre 2020-gennaio 2021)

si riscontrano significative differenze in termini di incidenza del fenomeno. Nessuna delle fasi successive alla prima ha avuto numeri così pesanti, per fortuna aggiungiamo noi, rispetto al periodo di esordio della Pandemia. Il primo quadrimestre dello scorso anno è stato a tutti gli effetti il più devastante.

 

Le professioni più colpite. 

Con il 39,2% delle denunce, l’82,7% delle quali relative a infermieri, e l’11,2% dei casi mortali codificati (il 68,0% infermieri), la categoria dei tecnici della salute è quella più coinvolta dai contagi.

Seguono gli operatori socio-sanitari con il 19,3% delle denunce (e il 5,1% dei decessi), i medici con il 9,2% (6,7% dei decessi), gli operatori socio-assistenziali con il 7,3% (3,3% dei decessi) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,8% (4,2% dei decessi). Tra le altre professioni spiccano quelle degli impiegati amministrativi, con il 3,9% delle denunce e il 10,7% dei casi mortali, degli addetti ai servizi di pulizia, dei conduttori di veicoli e dei direttori e dirigenti amministrativi e sanitari.

 

Leopoldo Gasbarro

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