Economia

Retromarcia Mercedes sull’elettrico, farà motori a benzina anche dopo il 2030

Oltre all’americana Ford anche la casa tedesca smaschera l’ecodelirio di Bruxelles. Stellantis che cosa aspetta?

mercedes auto elettrica © Teka77 tramite Canva.com

La strada dell’auto elettrica, dissestata da costi fuori controllo e da colonnine fantasma per la ricarica, registra due retromarce in pochi giorni. Oltre a Ford è stata Mercedes a dire che produrrà auto con motori tradizionali, endotermici e ibridi, anche dopo il 2030.

Che si tratti di propulsori a solo benzina o “misti” poco importa. Il fulcro della questione è che l’ecodelirio Ue del tutto elettrico non funziona. E le case automobilistico si stanno staccando dalla schiavitù della spina una alla volta. Alla faccia dell’Agenda Onu, dei miraggi Esg e delle idee degli altri talebani dell’ambiente. Tutta gente che con le sue idee sta facendo bruciare al Pianeta più carbone di quanto non avvenisse prima.

Ma c’è di più. Alla base della frenata di Ford e Mercedes c’è la consapevolezza che il tutto elettrico oggi sarebbe un suicidio industriale. E quindi una ulteriore falcidia di posti di lavoro.

Basta vedere che cosa sta accadendo al gruppo franco-italiano Stellantis: ai violenti tagli occupazionali decisi dall’amministratore delegato, il portoghese Carlos Tavares, e alla difficile situazione dei suoi impianti dislocati lungo la Penisola.

A partire da Mirafiori ridotta a uno spettro e paralizzata fino a settembre dopo l’idea di trasformare quello che era la fabbrica simbolo dell’epopea degli Agnelli in un polo green.

Pesa l’assenza di nuovi modelli da far produrre alle tute blu torinesi. Il tutto mentre prosegue il braccio di ferro per battere cassa al governo con toni più o meno minacciosi di ulteriori riduzioni sugli impianti e il ministro delle Imprese Adolfo Urso che apre ai cinesi di Dongfeng.

In molti, a partire dal signor Toyota, si sono già resi conto che le auto con la spina non riusciranno a breve a diventare egemoni, a causa dei molti problemi che ancora le affliggono. Non per nulla la casa di noleggio Hertz ha deciso di disfarsi di migliaia di mezzi green.

Ma torniamo al pentimento elettrico di Mercedes. La casa di Stoccarda manda un chiaro segnale a Bruxelles, dove si sarebbe fissato al 2035 la fine dei motori a benzina. Il problema è evidente: le vendite di auto con la spina sono un flop, soprattutto in Italia. Basta dare un’occhiata alla immatricolazioni: gli automobilisti delle Penisola non le comprano.

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Lo stesso ha detto l’americana Ford, annunciando che produrrà auto tradizionali anche dopo il 2030. Insomma il percorso verso le e-car deve avvenire a tappe e più lentamente. A meno di non voler trasformare i suoi sedili in sedie elettriche utili solo a “friggere” posti di lavoro, aziende, fornitori della filiera e le tasche dei contribuenti.