Il turismo è uno dei settori più importanti del Paese e forse anche il più colpito dalla crisi. Per rilanciarlo nasce il Fondo nazionale del turismo.
Dire che il turismo è uno dei cardini principali dell’economia italiana forse sarebbe riduttivo. Stiamo infatti parlando di un settore in grado di produrre da solo mediamente il 7% del PIL nazionale, che sale al 13% se consideriamo anche le attività dell’indotto. Durante questo 2020 però le cose sono state diverse: l’emergenza Covid ha obbligato a chiudere le frontiere durante il lockdown, azzerando il flusso turistico.
Un crollo improvviso
L’Italia non era preparata a quanto è avvenuto negli ultimi mesi. Con un numero annuale di circa 217,7 milioni di presenze di stranieri e 25,6 miliardi di euro di fatturato stimati, la stagione turistica ha da sempre rappresentato una certezza economica per la nostra nazione. Tale importanza è cresciuta nel corso degli anni, toccando il suo picco recentemente nel 2019. Per questo il suo crollo ha rappresentato un colpo così forte per il nostro mercato.
Anche la disoccupazione ha risentito pesantemente della crisi. 283.000 addetti stimati e migliaia di operatori stagionali si sono ritrovati senza impiego o in cassa integrazione. Tra perdite e mancati guadagni derivanti da questa situazione il danno stimato si aggira intorno ai 10 miliardi di euro, non prendendo in considerazione tutti gli esercizi non appartenenti direttamente alla sfera del turismo. Solo durante il periodo di Agosto la situazione è leggermente migliorata, grazie all’affluenza di turisti interni.
Rilanciare il settore
Per cercare di rilanciare il settore la Cassa depositi e prestiti ha deciso di lanciare un fondo apposito, il Fondo nazionale del turismo. Con un budget stimato di 2 miliardi di euro disponibili nell’arco di 3-5 anni, lo scopo di questa manovra è, a detta della stessa Cdp, “valorizzazione degli asset immobiliari, con particolare riferimento agli alberghi storici e iconici su tutto il territorio nazionale”. In parole povere l’obiettivo ultimo del fondo è di investire su quelle che sono le nostre eccellenze turistiche, nel tentativo di rimettere in moto la macchina turistica nazionale.
Questa notizia è di particolare valore per chiunque operi nel settore, specie se proprietario di una struttura. Con un simile flusso di capitali disponibili per sistemare gli immobili, gli albergatori hanno finalmente l’occasione perfetta per investire liberamente nel digitale. Al giorno d’oggi infatti la maggior parte delle prenotazioni viene effettuata via web, dopo che il potenziale cliente ha effettuato una ricerca online per informarsi sull’hotel in questione.
Per questo, migliorare adesso il proprio posizionamento nei motori di ricerca e la propria immagine online è la scelta giusta da fare. Una volta che il turismo sarà ripartito ci sarà una vera e propria “corsa alle prenotazioni” e solo chi avrà i primi posti nelle ricerche Google potrà cogliere appieno i frutti del suo lavoro.