Economia

Risparmi: cosa fare in tempi di guerra

 

Ho voluto iniziare questo numero con un’immagine, perché è un’immagine inconsueta: in questa newsletter parlo di mercati finanziari riferendomi in larga misura ai mercati azionari, caratterizzati da una spiccata volatilità che provoca ciclicamente dei forti mal di pancia ai risparmiatori, specie italiani, poco avvezzi alle caratteristiche insite in questa forma di investimento e anestetizzati (seppur a distanza di anni ormai) da decenni di rendimenti senza rischi – almeno apparentemente – nei titoli di stato del Belpaese.

Stavolta invece mi riferisco al mercato obbligazionario! Eh sì, perché il grafico che vedete è relativo all’andamento dell’indice globale delle obbligazioni americane (il Bloomberg Barclays Us Aggregate) e ai suoi maggiori drawdown, ovvero cali dai massimi). Ed è dal 1981 che non assistevamo a un calo di queste proporzioni: -7,6%!

È vero che non è la prima volta ma appunto bisogna tornare indietro di oltre 40 anni per ritrovare una situazione simile.

La differenza con il 1981 è che allora il rendimento del decennale statunitense era al suo massimo storico (15,8%) e questo permise agli investitori in T-Bond di chiudere comunque l’anno con un ritorno positivo (le cedole compensavano il calo delle quotazioni); oggi il rendimento del decennale è al 2,7% (dopo la discesa dei prezzi, a inizio 2021 era all’1,5% circa) e non riesce a compensare un calo del 7-8%.

In questo scorcio iniziale del 2022 inoltre il mercato azionario è anch’esso in sofferenza a causa del ritorno prepotente dell’inflazione e del conseguente rialzo dei tassi di interesse e, da ultimo, dello scoppio della guerra in Ucraina.

Ed ecco spiegato il titolo della newsletter: Nessun posto in cui nascondersi.

Considerando la composizione media del portafoglio del risparmiatore italiano questo calo trasversale sta portando a una perdita temporanea (se non si vende) del 5-10%.

Concludo ancora una volta con un’esortazione: questa sarà l’ennesima opportunità di realizzare un interessante risultato positivo per chi saprà approfittare dei prezzi in calo sui mercati finanziari avendo il corretto orizzonte temporale.

“Se hai un orizzonte temporale sufficientemente lungo, qualsiasi crollo del mercato azionario dovrebbe essere visto come un regalo perché ti dà l’opportunità di aggiungere nuovo capitale e/o reinvestire i dividendi a prezzi più bassi. Devi essere consapevole della tua tolleranza al rischio, ma supponendo che tu possa sopportare un aumento della volatilità, il momento migliore per aggiungere esposizione è spesso durante grandi ribassi.” Vedi tabella riportante i cali infrannuali dell’S&P 500 e il risultato a  fine anno (A checklist for corrections – Charlie Bilello).

 

Massimiliano Maccari, 11 aprile 2022