Come si può rappresentare la Resilienza?
Comincio con una provocazione: chi scommetterebbe mai sulla probabilità che a vincere una Sfida di Velocità possa essere il concorrente più lento e, manifestamente, ipodotato dal punto di vista fisico?
Ebbene, se dovessi spiegare che cos’è la resilienza a un bambino prenderei spunto dalla famosa fiaba di Esopo, La Lepre e La Tartaruga, per dimostrare quanto sia importante averne nei momenti di difficoltà.
Per chi non la ricordi, si narra di come, all’avvio della gara, il superbo velocipede (la lepre) si conceda il lusso di intervallare la propria corsa con pause e ristori di ogni tipo, certo di mantenere alla lunga il proprio vantaggio competitivo, grazie alla dotazione fisica notevolmente più favorevole rispetto alla “carrozzeria” che equipaggia l’avversario più lento e pesante (la tartaruga).
Sta di fatto che, gongolandosi tra l’indolenza e la sbruffonaggine di chi s’immagina già sul podio, la lepre tenderà a procrastinare il proprio obiettivo al punto tale da subire, alla fine, l’irrimediabile distacco da parte dell’animale col guscio nella marcia verso il traguardo.
Morale della favola? La capacità di organizzare positivamente la propria azione, seppur in circostanze meno favorevoli, la tenacia e la perseveranza, in una parola, la RESILIENZA della tartaruga, da subito più concentrata e attenta alla propria impresa, ne decreterà la vittoria, a dispetto di ogni condizione avversa e, soprattutto, contro ogni previsione!
Quanta ce ne occorre per affrontare i tempi moderni?
Una cappa di incertezze domina lo sfondo della nostra quotidianità e ci accompagna, oramai, come una costante.
Temi fondamentali come la Salute, (privata e pubblica), la Politica, l’Economia, il Clima, la Tecnologia, sono aspetti portanti delle nostre vite, eppure per ognuno di essi sembrano non valere più le stesse regole di gestione.
Mentre i capovolgimenti geopolitici ed economici sono sempre più rapidi, e, imprevedibili, i cambiamenti climatici avanzano emergenze sempre più urgenti.
La velocità, poi, di flusso e afflusso alle informazioni, da un lato, accelera la possibilità di prendere decisioni in modo sempre più svelto, ma dall’altro rischia di farci perdere aderenza dal lato delle consapevolezze.
L’imperativo, infine, della Iperconnessione provocata dall’accelerazione tecnologica che spiana la strada a una rivoluzione digitale senza precedenti, incorpora la minaccia sempre più concreta d’incursioni alla tutela e alla privacy dei dati compromettendo la sicurezza delle transazioni digitali. E pone al centro nuove priorità.
E, se non fosse abbastanza: le Sabbie Mobili della pandemia da cui, ancora, non riusiamo a tirarci fuori.
Questo, in sintesi, il quadro della situazione, ai nastri di partenza.. .
Come possiamo ottimizzare la nostra marcia in avanti?
Rileggere E’ TEMPO di ANTI Fragilità, l’articolo che scrivo oltre un anno fa per condividere il dogma del Prosperare nel Disordine [ di N. N. Taleb.] mi ricorda che, il nostro, è un tempo in cui la capacità di scegliere deve essere ancora più pronta e rapida.
Il tempo in cui siamo chiamati a fare le nostre scelte a dispetto dell’infodemia da GUERRA DELLE NOTIZIE di cui siamo, ora come allora, più che sommersi.
Ciò nonostante, le decisioni di vita più importanti, siano esse espresse sul piano sanitario, a proposito di finanza personale, perfino nell’ambito degli affetti e delle relazioni più significative per noi non possono essere lasciate in sospeso in attesa di tempi migliori e nemmeno procrastinate, sine die.
Agire, a dispetto del Caos, e nonostante tutto sembri distoglierci o scoraggiarci dal farlo ci aiuta, al contrario, a prosperare. Perché è nel movimento che, spesso, acquistiamo un assetto migliore e ritroviamo il nostro Equilibrio.
Azzardiamo, per un attimo, l’ipotesi opposta: quella di restare immobili a osservare, sempre più attoniti, la “spettacolarizzazione” del nostro quotidiano così come somministrata da fonti informative audio-visive di ogni ordine e grado.
Sarebbe davvero la scelta più resiliente?
Penso ad alta voce: “Se la Ricerca Medica avesse ragionato in questi stessi termini, ponendosi in stand by da diciotto mesi e oltre, di cosa si discuterebbe oggi negli ambienti scientifici (e non) ”?
E se lo avessero fatto I Mercati Finanziari, sedendosi piuttosto che correndo quasi senza sosta, quale sarebbe il controvalore dei nostri portafogli di investimento, a oggi, e quante le opportunità di rivalutazione finanziaria mancate?
Per quanto possa apparire dubbia la riuscita di un’impresa nata in tempi di guerra resti la certezza che la paralisi sia, de facto, la scelta più sbagliata e che non faccia altro che ribadire lo status quo, quello da cui tentiamo di emanciparci..
Qual è il mio più importante progetto di vita, quello che ho segnato per primo in cima alla mia lista? (Ognuno di noi dovrebbe cominciare ponendosi questa domanda).
Una volta trovata la risposta, si tratta di pianificare i passi principali per attuarlo e iniziare. Subito.
Metteremo in conto, visti i tempi, che l’investimento più grande da fare sarà, in ogni caso, in Perseveranza.
Qualunque sia l’impresa di vita che scegliamo di abbracciare per prima, solo se pianifichiamo i passi necessari per attuarla, la stiamo iniziando a compiere.
La Tua, qual è?
Francesca Lauro