235 miliardi a tanto ammontano i finanziamenti del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrebbe salvare e risollevare l’Italia.
Secondo il Governo questo vasto cantiere dovrebbe sviluppare un aumento del PIL che potrebbe espandersi, nel caso più favorevole, sino al 3,6% nel 2026.
Guardando ad obiettivi un po’ più ravvicinati, nell’ultimo Osservatorio sui conti italiani della Mazziero Research pubblicato oggi, stimiamo una crescita del PIL di quest’anno al 4,7%, che potrebbe ulteriormente migliorare qualora in autunno non vi fosse un’ulteriore recrudescenza del virus.
Percentuali piuttosto confortanti se consideriamo i cali che abbiamo subito l’anno scorso, ma che ancora non ci consentono di arrivare ai livelli precedenti la pandemia, con un gap di circa il 4% che potrà essere colmato nel caso più favorevole in 12-18 mesi da oggi.
Resta una grande incognita, che probabilmente non è stata ancora valutata nel suo complesso ed è la reale capacità di ripresa delle attività produttive. Molte di queste sono rimaste come sospese: proviamo a pensare al settore turistico e alla ristorazione, quante riusciranno ad avere la forza per investire, rinnovarsi e far fronte a una competitività agguerrita?
Per non parlare del danneggiamento del tessuto sociale, troppo spesso si guardano le statistiche e i numeri appaiono asettici quasi vuoti se visti in percentuale; la disoccupazione, ad esempio, è al 10,1%, ma se si guardano gli occupati in termini assoluti da gennaio 2020 a marzo 2021 si è perso quasi 1 milione di posti di lavoro.
Di fronte a questi problemi, il debito è uscito dai radar degli economisti, eppure è l’aspetto che in prospettiva appare più sfidante: 163 miliardi in più nel 2020 e altri 78 miliardi solamente nel primo trimestre di quest’anno; secondo le nostre stime continuerà a salire sino a luglio per poi chiudere l’anno in una zona compresa tra 2.652 e 2.715 miliardi.
Non è solo il debito in sé, oggi più nessuno guarda ai rapporti con il PIL, ma al fatto che si dovrà continuare a finanziarlo con nuove emissioni e la BCE non potrà continuare ad acquistarle in eterno.
Di conseguenza, prima o poi, il fardello del debito costituirà un impatto sempre più ampio nella spesa per interessi, specialmente se i rendimenti tenderanno a salire, come già stanno iniziando a fare.
Ed è così che le sei missioni del PNRR non potranno limitarsi a risollevare l’Italia, ma dovranno anche salvarla, per noi tutti, senza dimenticare quello che lasceremo alle future generazioni.
Maurizio Mazziero
Il 27 maggio è stato pubblicato l’Osservatorio sull’economia italiana della Mazziero Research, è possibile scaricarlo liberamente a questo link:
https://www.mazzieroresearch.com/wp-content/uploads/2021/05/Italia-1-trim-2021-Pil-debito-Co.pdf