Economia

SOS casa, la domanda di mutui cade a pezzi. Per colpa della Bce

Crolla la richiesta di finanziamenti (-40%). E la Vigilanza bancaria lancia l’allarme

Il mercato della casa rischia di finire in macerie, anche in Italia, sbriciolato dal martello pneumatico con cui la Bce ha alzato i tassi dieci volte in 14 mesi. Negli ultimi due giorni sono altrettante le crepe strutturali apertesi nel mercato immobiliare italiano. Ispezioniamole insieme.

 

Punto uno. La domanda di mutui è crollata del 40% dall’inizio dell’anno. Gli italiani non hanno certo smesso di sognare di abitare in una casa di proprietà, ma non riescono più a fare fronte alle rate. Le scadenze stanno, infatti, diventando insostenibili per qualunque famiglia guadagni meno di 1.900 euro al mese, perchè ormai assorbono più del 60% del reddito. A fare i conti è Nomisma, aggiungendo che con ogni probabilità nel 2024 balzerà del 10% il numero di immobili che finirà all’asta.

 

Punto due. La stessa Bce ha già messo in guardia le banche di stare attente alla prossima bomba immobiliare. Gli uffici di Vigilanza affidati ad Andrea Enria stimano che proprio dal mattone potranno arrivare brutte sorprese per i bilanci, a causa del rischio di un diffuso calo dei prezzi di case e negozi. La Vigilanza Bce guarda il mondo dallo spioncino degli istituti di credito e quindi dice loro di provvedere agli accantonamenti per assorbire il colpo. Il cortocircuito che sta mandando in tilt l’economia europea, con la Germania in recessione, è tuttavia tanto evidente quanto tragico, se si pensa che mutui e prestiti si stanno fermando proprio a causa dell’Eurotower. Per l’interminabile sequenza di rialzi ai tassi decisa da Christine Lagarde indossando il paraocchi dei falchi del rigore tedeschi. E non è finta qui, visto che ancora ieri la Bundesbank avvertiva che l’inflazione è una brutta bestia e quindi non se ne parla di ridurre il costo del denaro, malgrado quest’ultimo sia ai massimi storici.

 

Non solo, quindi, il mercato immobiliare è congelato nel numero di compravendite, ma è probabile si materializzi anche un’ulteriore discesa dei prezzi. Un incubo per chi si trova a pagare l’Imu sulle case di vacanza o la cedolare secca sugli affitti brevi. Ma soprattutto per le famiglie che sono costrette a tagliare le spese: malgrado il paniere calmierato voluto dal governo, i consumi a settembre sono andati peggio del previsto, accusando un calo dello 0,3% in valore e dello 0,6% in volumi. Parecchio, se si considera che il rialzo dei prezzi gonfia inevitabilmente lo scontrino e quindi, pur a fronte di un esborso stabile, il carrello della spesa resta sempre più vuoto. Nè arrivano buone notizie dalle bollette o in vista del Natale, dove anzi ci aspetta la stangata del caro voli. I redditi bassi, insomma, faticano ad arrivare a fine mese, la classe media è schiacciata dall’Irpef e le imprese frenano gli investimenti perchè hanno paura del  credit crunch. Una tempesta perfetta, se non si inverte la rotta, verso la recessione.

Qui trovate la nostra guida ai prezzi dei box città per città e quartiere per quartiere. Diteci che cosa ne pensate. Ne seguiranno altre.